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I punti interrogativi contro il Napoli. Fiorentina, ora serve pazienza e logica

L'analisi del crollo viola contro il Napoli e le possibili soluzioni per ripartire con la marcia giusta

La sconfitta contro il Napoli si inserisce in un periodo difficile per la Fiorentina, passata dall’entusiasmo del terzo posto alla preoccupazione per aver conquistato un solo punto nelle ultime quattro partite di campionato: nell'ultimo mese solo il Monza ha fatto peggio, scrive il Corriere dello Sport.

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DIFESA A TRE. La partita contro il Napoli conteneva ragioni tattiche di difficile comprensione: perchè tornare all'assetto difensivo a tre? Avevamo visto tutti i benefici e la stabilità offerta dall'assetto a quattro. Ce lo dicono i risultati e il gioco.

Bastavano due difensori centrali per fermare Lukaku e le corsie esterne del Napoli, a cui mancavano anche i due esterni titolari. Così, dei tre marcatori uno doveva allargarsi per aiutare Dodo e Parisi o doveva uscire per contrastare la mezz’ala che si inseriva senza palla.

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Ma non è andata come sperava Palladino, era un congegno nuovo e la squadra non l’ha assorbito. INTERROGATIVI. Inoltre, la difesa a tre ha spinto fuori partita il miglior giocatore viola di questa stagione dopo Kean, Dodo: ponendo Beltran a marcare a uomo Lobotka, è stato privato del suo vero gioco, ovvero rifinire e attaccare.

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In aggiunta: perché schierare il debuttante in campionato Moreno e non un difensore più esperto come Pongracic? Le domande attorno alla condizione fisica del difensore croato sono a questo punto lecite. CENTROCAMPO. La presenza di Bove dava equilibrio a tutta la squadra e rendeva quasi perfetto il centrocampo con le diverse qualità, dove Adli verticalizzava, Cataldi equilibrava e Bove dava dinamismo.

Il calciatore romano è stato sostituito da Sottil, che nonostante la sua buona stagione, non può dare la copertura necessaria, e lo stesso vale per Colpani e Gudmundsson. L'unico che davvero aiuta la squadra nella fase difensiva è Beltran.

IDEE. L'equilibrio perso si potrebbe forse ritrovare con Mandragora, ma l'allenatore viola non sembra pensarla in questa maniera. Vediamo se la sconfitta contro il Napoli gli consiglierà di rivedere i suoi piani, come era successo nell’intervallo di Fiorentina-Lazio quando avvenne il passaggio dalla difesa a tre a quella quattro.

Il tempo per recuperare a disposizione di Palladino c'è, ed il girone d'andato chiuso a quota 32 punti (mancano ancora 75 minuti contro l'Inter) eguaglia quanto fatto da Italiano al suo primo anno.


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