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Franchi, le tre (difficili) strade per salvare il progetto

Tirare dentro Commisso, provare a fare coi fondi rimasti, tirare dritto cercando le risorse svanite dal bilancio. Che farà Nardella per salvare il progetto del nuovo Franchi?

Come scrive la Repubblica, sono tre le difficili strade per provare a salvare il progetto per il nuovo Franchi. O tirare dentro Commisso proponendogli di entrare nell’operazione stadio mettendo lui i 55 milioni che mancano in cambio di un’intesa sulla concessione del “ nuovo” Franchi.

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Oppure tirare dritto cercando le risorse svanite dal bilancio, da partner economici o da un nuovo mutuo. Oppure provare intanto a fare con quel che c’è: coi 130- 135 milioni statali che sono sempre assegnati al restyling. Forse si dovrebbero depennare alcune sistemazioni urbane, certamente sparirebbero i pannelli fotovoltaici, ma copertura e nuove curve si potrebbero fare.

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Tutte le ipotesi sono sul tavolo del sindaco Dario Nardella e del direttore generale Giacomo Parenti, il mister Wolf del dossier Franchi. Dal governo le chance di avere sotto un’altra voce di finanziamento i denari stralciati dal Pnrr dopo i rilievi della Commissione europea si stanno facendo scarsissime: la Lega di Salvini è contraria, sostanzialmente allineata a Matteo Renzi, Fdi non chiude tutte le porte ma mantiene enorme scetticismo.

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Come fare dunque, con la gara in corso e il rischio di una figuraccia internazionale in agguato? Il sindaco continua a non esternare. Riflette e analizza scenari. Renzi propone l’inversione a U: rinunciare a tutti i fondi pubblici e tornare a insistere con la Soprintendenza per far buttare giù le curve a Commisso.

Il governatore Giani è persuaso che intanto si possa cominciare coi 135 milioni assegnati. La teoria più ardimentosa che qualcuno sta suggerendo a Palazzo Vecchio prevede invece di provare l’avance al patron viola. Un project financing.

I 55 milioni di Rocco e un patto sulla futura concessione dello stadio, gratis o scontatissima per un lungo periodo. C’è anche chi ritiene che si debba andare avanti da soli: trovare i denari in bilancio, anche indebitandosi ( ma a un anno dal voto sarebbe il massacro delle opposizioni), o chiedendo ad altri partner o sponsor.

Coinvolgere la Fiorentina per il reperimento dei 55 milioni mancanti del Pnrr è strada in salita. L’idea che Commisso possa entrare in partita appare ai più utopia: la società viola, al di là del coinvolgimento sui tavoli tecnici del progetto Arup, è fedele da due anni a una linea di attesa.

Dopo la pronuncia del Ministero della cultura del gennaio 2021 Commisso non intende mettere un penny sullo stadio e il pensiero è stato rilanciato dal numero uno viola anche in questigiorni di fronte a diversi scenari che vedevano i Viola nuovamente protagonisti sul fronte stadio.

Neppure proponendo il controllo sulle future aree commerciali si convincerebbe il numero uno viola, da sempre voglioso di avere total control, tempi chiari e costi certi. Tre casistiche oggi più che mai impossibili da decifrare.

Ma con una concessione lunghissima a prezzo basso del nuovo Franchi sul piatto che direbbe, Commisso? Arrivato in città ieri per assistere alla partita con la Cremonese e subito fiondatosi al Viola Park con Barone, incontrerà Nardella già oggi allo stadio chissà che una prima discussione non cominci.


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