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Fiorentina, è stato un miracolo. Kean re, Inter in bambola

I viola sanno chiudersi bene e poi colpire.  Sblocca Ranieri, l’ex juventino di testa raddoppia e poi beffa Sommer da fuori area: Fiorentina quarta

È stato un miracolo, non una vittoria, scrive il Corriere dello Sport. Simone Inzaghi probabilmente non aveva calcolato i poteri del sovrannaturale ma si è scontrato con una realtà ingestibile: la Fiorentina giocava in 12. Undici calciatori fantastici in campo, più Edoardo Bove in panchina a guidarli e incitarli.

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Non poteva l’Inter fermare il fluido magico di un cerchio che aspettava da due mesi di chiudersi. Palladino ha azzeccato la partita perfetta. Con una squadra sventrata dalle assenze, la Fiorentina ha giustamente aspettato l’Inter con una formazione molto prudente: nel 4-4-1-1 due terzini, Dodo e Parisi, giocavano da esterni alti.

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In più il brasiliano spesso ripiegava per consentire alla Fiorentina di difendersi a cinque, con Comuzzo che scalava al centro. Eppure Inzaghi ha faticato a mettere sotto assedio l’avversario. E nel primo tempo, o meglio nello spezzone rimasto ha raccolto pochissimo, a parte cinque calci d’angolo e una rete giustamente annullata dal Var a Carlos Augusto per fuorigioco.

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All’intervallo è anzi arrivata con parecchi rimpianti la Viola, che ha sprecato due possibilità (Kean e Dodo). I molti lanci lunghi di Ranieri e Gosens hanno generato varie situazioni destabilizzanti, nonostante la lucidità di De Vrij.

Inzaghi ha intuito tardi (e lo ha ammesso) il pericolo che stava correndo. Ma neppure Palladino avrebbe immaginato di segnare sul primo e unico calcio d’angolo (Mandragora) che ha premiato l’inserimento di Ranieri, bravissimo a tirare al volo e ad anticipare l’impalpabile Frattesi.

Tutto qua? Nient’affatto, il meglio doveva ancora venire: Calhanoglu e Mkhitaryan hanno combinato un altro pasticcio a centrocampo, Richardson ha tirato il pallone fuori dal caos pulendolo per Dodo. Cross sul palo lungo, dormita di Bisseck e testata vincente di Kean.

Infine, Dimarco ha offerto a Kean l’occasione della doppietta - già 15 gol in campionato - con un retropassaggio assurdo. Bove ha esultato in panchina insieme al Franchi, impazzito ancorché depotenziato dai lavori. C’è da essere orgogliosi di questa squadra, alla terza vittoria consecutiva e ora quarta in classifica: la Champions oggi è un obiettivo, non un sogno.


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