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Fiorentina e Atalanta si sfidano per il posto da prima outsider del campionato

Una sfida iniziata ormai anni fa con i viola che nella scorsa stagione sono finiti davanti. E questa è ancora tutta da giocare

«Vengo anch’io, no tu no». Atalanta, o Fiorentina. Fiorentina, o Atalanta. Nella storia recente, in ogni campionato, c’è stato spazio per una sola imbucata al gran ballo per l’Europa. Perché se è vero che sei sorelle sembrano ormai abbonate alla qualificazione alle coppe, ce ne sono due che lottano costantemente per unirsi alla festa.

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«Per noi i viola sono sempre stati un metro di paragone — ha detto ieri Gasperini — e ci siamo giocati il ruolo di settima incognita per dar fastidio alle grandi. Per fortuna arriviamo a questo confronto con un bel margine di vantaggio».

Scrive il Corriere Fiorentino.

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Ad oggi infatti i nerazzurri occupano il sesto posto con 48 punti, contro i 41 dei viola

Un margine discreto, è vero, ma non abbastanza per permettere alla Dea di dormire sogni tranquilli. Basta pensare che alla vigilia della trasferta di Verona (indicata da tutti come quella della svolta) Biraghi e soci erano addirittura a -16.

Pensare a quello di domani come uno scontro diretto insomma, sembrava follia. Poi però, qualcosa è cambiato. La Fiorentina ha iniziato a correre (cinque vittorie e un pareggio nelle successive sei partite). Mentre l’Atalanta (due vittorie, un pareggio e tre sconfitte nello stesso periodo) ha zoppicato parecchio.

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Nel giro di due mesi insomma, Italiano ha mangiato 9 punti al Gasp. «Per noi è un grande merito essergli ancora davanti», spiegava sempre ieri il tecnico nerazzurro. Un modo (tipico, per lui) di difendere il proprio lavoro. E, soprattutto, per ricordare a tutti che non è scritto da nessuna parte che l’Atalanta debba stare (sempre) lassù.

Eppure negli ultimi anni è andata esattamente così. E solo la Fiorentina, la scorsa stagione, ha interrotto un «filotto» a dir poco incredibile: quarta nel 2016/2017, settima nel ‘17/’18, e poi tre terzi posti consecutivi tra il 2018/2019 ed il 2020/2021.

Nel mezzo, due finali di Coppa Italia perse, ed una semifinale di Champions sfumata soltanto nei minuti di recupero in un memorabile quarto col Paris Saint Germain. Quella in corso insomma, è la prima stagione senza Europa dopo cinque anni.

Merito (o colpa, dal loro punto di vista) dei viola che, come disse sempre il Gasp un anno fa, «vuole riprendersi il ruolo che le abbiamo tolto». Una rivalità vera, alimentata da parole di troppo (le accuse di Gasperini a Federico Chiesa), da continui confronti («quando ci paragonate all’Atalanta dovete pensare che loro ci hanno messo 5 o 6 anni a fare quello che abbiamo fatto noi» ha ripetuto spesso Commisso).

E da sfide sempre più dure

Basta pensare alla scorsa stagione nella quale, oltre ai due successi su due in campionato, Italiano si tolse lo sfizio di far fuori la Dea anche dalla Coppa Italia. Un triplo ko parzialmente vendicato dall’Atalanta nel match d’andata di questo campionato (finito 1-0 al Gewiss Stadium).

Ma che, da quelle parti, non hanno ancora digerito. Domani, al Franchi, l’ennesimo atto di questa ormai classica sfida tra «gemelle diverse». Così lontane eppure, da un po’ di tempo, sempre tremendamente vicine.


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