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Fiorentina, dal "fate ridere" agli applausi. Un mese e mezzo dopo Italiano è più sereno

Un mese e mezzo è bastato per risollevare la stagione dei viola. Ieri la squadra è stata salutata da 500 tifosi tra cori e applausi

Vien da sorridere pensando a quello che succedeva soltanto un mese e mezzo fa in casa Fiorentina. Era il 5 febbraio infatti quando, dopo la sconfitta interna col Bologna, dalla Fiesole si alzava quel coro («fate ridere»). Che ferì nel profondo i giocatori e, soprattutto, l’allenatore.

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Scrive il Corriere Fiorentino. Per questo, oggi che quei fischi si sono trasformati in vicinanza dei tifosi, Vincenzo Italiano è un uomo più sereno. Perché l’allenatore sente molto il rapporto con la gente. E perché è consapevole che tutti insieme sarà più facile affrontare il tour de force di aprile.

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In campo intanto il mister ha alzato ancora di più il livello della tensione. Consapevole che la sua squadra si gioca tutto in poche settimane. Il tecnico insomma, è forse lo specchio migliore del mondo viola che appare letteralmente capovolto.

Dalla depressione all’esaltazione. Dalla chiusura a riccio di una società che (per esempio attraverso le parole del presidente Commisso) si era posta in contrapposizione con l’ambiente («solo a Firenze succedono queste porcherie?»).

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A un’apertura che non si vedeva da un po’. E l’allenamento di ieri al Franchi ne è stata soltanto l’ultima dimostrazione. Una sgambata (finita con un 5-1 sui dilettanti del Serravezza Pozzi grazie ai gol di Cabral, Duncan, Bonaventura, Brekalo e Sottil) buona per rimettere in moto le gambe.

Per riprendere confidenza sul campo e, appunto, per farsi abbracciare dai tifosi. Non erano tantissimi, non più di 500 i presenti in Maratona. Ma si son fatti comunque sentire.


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