Fiorentina, a Monza è tempo di ripartire. Viola arrivati a un bivio

Palladino sfida (e può cacciare all’inferno) la squadra che lo ha lanciato ma vuole (e deve) vincere a tutti i costi

A Monza per ricominciare a correre, scrive La Nazione. Ovvero uscire in fretta dalla corsia dei box dove la Fiorentina ha sostato (troppo) a lungo nelle ultime settimane, rimmettersi in pista e puntare alla bandiera a scacchi che vale la Champions. Tre sconfitte (Bologna, Udinese Napoli) e il pari (in extremis) con la Juve hanno segnato il cammino recente della squadra viola.

Che oggi, sul campo dell’ultima della classe, appunto il Monza, ha l’obbligo, il dovere e la necessità di tornare a vincere. A tenersi stretto il sogno del piazzamento in Champions e ricominciare il percorso che in autunno aveva regalato emozioni incredibili.

Tutto questo dovrà andare in scena a Monza, ovvero, in quella che fino a qualche mese fa era la casa di Raffaele Palladino. Lui, quei ragazzi li conosce bene. Li ha coccolati, ha saputo portarli in alto. Lui, quei ragazzi del Monza (come è stato per Colpani e come sarà per Marì) vorrebbe averli ancora in campo dalla sua parte.

Oggi, però, Palladino l’allenatore di quel Monza, dovrà dare un’altra spinta all’ingiù alla sua ex squadra, mettendo in soffitta amarcord e foto del passato. La Fiorentina – dicevamo – deve per forza rimettersi in moto, ricominciare a correre e per farlo si affiderà alla potenza di Kean, la voglia di riscatto di Gud, le geometrie di qualità di Adli e magari anche le prime incursioni del neo-acquisto Folorunsho.

Il lunedì di Monza della Fiorentina, insomma, dovrà essere un concentrato di perfezione a livello tattico (guai ripetere le sbavature della difesa a tre come contro il Napoli) e di motivazioni psicologiche che dal ko di Bove in poi hanno avuto riflessi in negativo sull’atteggiamento della squadra viola.

Monza-Fiorentina, in altre parole, è concretamente un bivio davanti al quale gli uomini di Palladino hanno solo una possibilità di scelta: imboccare la via che porta alla vittoria. Senza se e senza ma.