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Dominio Fiorentina nel primo tempo, i gol nella ripresa. Un 2-1 senza repliche

Non funzionava niente nel Milan, mentre funzionava tutto nella Fiorentina. La giocata di Ikonè ha sbloccato la partita, Jovic l'ha chiusa

Un dato di cronaca fa capire cosa sia stato il primo tempo del Milan al Franchi: la prima e unica volta che ha raggiunto la porta di Terracciano portava il minuto 32, una mezza girata centrale di Giroud su lungo lancio di Bennacer con parata senza problemi del portiere viola. Tutto il resto è stato un dominio della Fiorentina.

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Quarantacinque minuti giocati con ritmo, qualità, scelte giuste, posizioni perfette, con sette tiri (a uno), nove angoli (a zero) e un clamoroso salvataggio sulla linea di porta, con Maignan battuto, di Tomori su tocco di Bonaventura, in fondo a un’azione davvero spettacolare.

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Così scrive il Corriere dello Sport - Stadio. VIOLA SUPER. Non c’era niente che funzionasse nel Milan, mentre funzionava tutto nella Fiorentina, che attaccava compatta e allo stesso modo si difendeva, stava benissimo in campo, si muoveva senza palla e andava a recuperarla nella metà campo dei rossoneri.

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Per dire, mai visto Hernandez attaccare e questo accadeva per demerito suo, ma anche per merito della Fiorentina che spingeva Dodo sempre a ridosso di Ikoné, così da togliere spazio e iniziativa al terzino francese. Senza palla non c’era movimento fra i rossoneri, Tonali era in difficoltà sul piano fisico, solo Bennacer cercava di dare un senso alla manovra ma doveva fare i conti con Mandragora.

Era vuota la partita dell’ex Rebic e difficile, come al solito, quella di De Ketelaere a cui Pioli aveva assegnato un compito più difensivo che creativo, la marcatura di Amrabat. Il Milan faticava a controllare un suo ex, Giacomo Bonaventura, sempre nel posto giusto e al momento giusto, era lui a rendere sempre incisivo l’attacco viola, insieme a Cabral e Ikoné.

CON MERITO. Quanto di buono la Fiorentina aveva costruito nel primo tempo ha avuto lo sbocco atteso e meritato a inizio ripresa. Ikoné si è scrollato di dosso Tomori con una finta stupenda, sprint, ingresso in area, steso giù dal ritorno del difensore.

Rigore netto, sinistro di Gonzalez dal dischetto, viola in vantaggio. Solo a quel punto il Milan è entrato in partita e per una decina di minuti è stato decisivo Terracciano per chiudere la porta a Giroud e poi a Hernandez. La Fiorentina però non si è tirata indietro, anzi.

Ha avuto la forza e la qualità per riprendere ad attaccare, soprattutto a destra dove Dodo ha sfondato a ripetizione. Pioli ha fatto tre cambi di... peso: Ibrahimovic, Bakayoko e Origi. Niente da fare, Igor dietro ha chiuso ogni corridoio.

Di Bello si è inventato un rigore per un tocco di mano di Cabral, il Var gli ha evitato un errore clamoroso. È entrato Jovic e si è presentato con un colpo di testa micidiale, ma non come quello che ha portato la Fiorentina sul 2-0: il cross di Dodo, letteralmente scatenato, era al millimetro e l’ex madridista, in volo, l’ha messo dentro.

Una sola consolazione per il Milan, la rete al 50' di Hernandez, quando il Franchi era già tutto in festa.


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