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Dodo e Cabral su tutti: ma nella Fiorentina la crescita è generalizzata

Tutti i giocatori viola hanno cominciato a dare di più e i risultati sono arrivati dopo una prima parte piuttosto deludente

Dopo Poznan, sui giornali sono volati voti altissimi, ma giusti. Nella fantastica trasformazione dei viola ci sono dei giocatori che oggi sembrano lontani e felici parenti di quelli che a gennaio erano fantasmi. Due nomi su tutti: Dodo e Cabral.

Del terzino brasiliano eravamo davvero sorpresi in senso negativo. Nello Shakhtar aveva fatto delle stagioni eccellenti, nella Fiorentina stava soffrendo. Non era più lui. E i rimpianti per Odriozola, il suo predecessore di fascia destra, erano sempre più evidenti.

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Scrive il Corriere dello Sport-Stadio. Ora Dodo è di nuovo quel giocatore, attacca e difende con forza e tecnica. A Poznan è stato un continuo sovrapporsi a Gonzalez. Lo stesso si può dire di Cabral. Che fino a un paio di mesi fa sembrava (era) un corpo estraneo alla squadra.

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Nessuno sapeva come servirlo per metterlo nelle condizioni migliori. Adesso Cabral trova da solo la posizione ideale per lasciare il segno. Sono cresciuti tutti, da Gonzalez a Brekalo (che aveva bisogno di tempo). Da Biraghi a Martinez Quarta, da Mandragora a Castrovilli.

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Un solo giocatore non è cresciuto, ma non ne aveva bisogno. Era già al top: Amrabat.


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