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Centrocampo in continua evoluzione: Folorunsho nuova pedina di un reparto rivoluzionato

Con 15 giocatori alternati dal 2021, i viola puntano sul dinamismo del nuovo arrivato per ritrovare continuità e stabilità

Il centrocampo della Fiorentina, più di ogni altro reparto, è stato al centro di cambiamenti continui negli ultimi anni. Con l’arrivo di Michael Folorunsho - come scrive il Corriere Fiorentino -,  il puzzle si arricchisce di un nuovo tassello in un reparto che, dal 2021 ad oggi, ha visto alternarsi ben 15 giocatori, senza contare gli innesti sporadici di giovani come Bianco e Amatucci.

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Un percorso fatto di moduli variabili, alternanza di interpreti e continui esperimenti tattici, con il solo Rolando Mandragora a rappresentare una costante rispetto al recente passato.

Dalla rivoluzione estiva alle incognite di metà stagione

La trasformazione del centrocampo viola è evidente, a partire dal trio Bonaventura-Pulgar-Maleh che debuttò con Vincenzo Italiano nell’agosto 2021 contro la Roma, fino al più recente duo Richardson-Adli visto contro il Monza.

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In estate, la rivoluzione è stata certificata dalle cessioni e dagli arrivi: giocatori come Amrabat (impiegato per 324 minuti ad agosto) e Bianco hanno lasciato il posto ai nuovi innesti, mentre Adli, Bove e Cataldi si sono uniti al gruppo solo a fine agosto.

In 19 giornate di campionato, Palladino ha sperimentato ben 11 combinazioni diverse di centrocampisti, passando dal modulo a due al centrocampo a tre. Quando ha optato per quest’ultimo schieramento, il giovane Bove è stato spesso la scelta per completare il reparto, grazie alla sua capacità di raccordo tra le due fasi di gioco.

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Tuttavia, l’incidente accaduto a Bove durante Fiorentina-Inter ha complicato i piani del tecnico, privandolo di una delle principali soluzioni tattiche.

Minutaggi e prestazioni: una costante precarietà

I numeri raccontano un reparto mai realmente stabile: nessun centrocampista viola figura tra i dieci giocatori più utilizzati in stagione. Adli è il centrocampista con più minutaggio (1.191 minuti), seguito da Cataldi (1.016), Richardson (960), Mandragora (956) e Bove (956).

Questa frammentarietà ha inevitabilmente influenzato la continuità delle prestazioni del reparto, complice anche una serie di fattori esterni: gli infortuni ricorrenti di Cataldi, le prestazioni altalenanti di Richardson e la difficoltà nel trovare una vera regolarità tattica.

Le porte girevoli del centrocampo viola

Nonostante le difficoltà, Palladino ha cercato di affidarsi ad Adli, schierandolo titolare nelle ultime nove partite di campionato. Tuttavia, il centrocampo della Fiorentina continua a essere un reparto in evoluzione, con numerosi giocatori ancora in attesa di un riscatto definitivo o di un ruolo stabile.

Folorunsho, l’uomo della rinascita?

Con Michael Folorunsho, la Fiorentina spera di ritrovare equilibrio e dinamismo a centrocampo. Reduce da un’esperienza positiva a Verona, il classe 1998 ha dimostrato di essere efficace sia in fase di recupero palla che nella produzione offensiva, con una media di 1,52 tiri ogni 90 minuti e una propensione al contrasto che lo rende prezioso in fase difensiva.

La sua duttilità tattica, tanto desiderata da Palladino, potrebbe essere la chiave per ricostruire un reparto che necessita di certezze.


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