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Cabral, saldo attivo tra gol attesi e segnati. Applausi con lo Spezia nonostante sia rimasto a secco

Ormai l'attaccante brasiliano è entrato nel cuore dei tifosi. Ci ha messo un po' ad ingranare, ma ora sta ripagando. E in Conference...

Tredici gol in stagione (sei in campionato, altrettanti in Conference), ma zero contro lo Spezia: che è un semplice “rilievo" e ci sta, ci mancherebbe. Però, quando Italiano l'ha sostituito con Jovic a dieci minuti dalla fine, Arthur Cabral è uscito dal campo sotto la Curva Ferrovia: testa bassa e passo svelto, nel percorso verso la panchina, costeggiando la tribuna, ha ricevuto un sacco di applausi dai tifosi viola, ormai conquistati da questo ragazzone brasiliano tutta generosità prima, generosità e gol adesso.

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Lui a quegli applausi ha risposto abbozzando un sorriso: non essere riuscito a lasciare il segno nella Fiorentina che stava pareggiando (e avrebbe pareggiato), gli dava tremendamente fastidio e si sentiva in “debito”. Così scrive Il Corriere dello Sport - Stadio.

ITALIANO FONDAMENTALE. «Ci ho messo un po’ - ha raccontato a “Cronache di spogliatoio” - a inserirmi bene in un contesto per me nuovo, ma il modo di fare del nostro allenatore è stato fondamentale: lui è un motivatore super, non molla nulla, urla fin dal riscaldamento e pretende concentrazione.

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Mi ha insegnato che se voglio diventare un attaccante top non devo mai abbassare l’attenzione su quello che sto facendo e questo meccanismo mentale è stato uno dei passaggi-chiave per la mia affermazione a Firenze». Sì, ci ha messo un po’ ad affermarsi, forse un po’ tanto, ma ora è tutta un’altra storia e la differenza l’ha fatta più la testa che i gol.

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Eppure, il “vero” Cabral era lì nascosto da qualche parte e aveva solo bisogno che i pianeti, pardon, i palloni si allineassero nel modo giusto per diventare quello che è diventato. Sta diventando. Per dire: spesso il saldo tra “gol attesi” e “gol segnati” è passivo, sia che si parli di singoli che di squadra, e invece per Cabral?

E’ attivo. Ne ha realizzati come ricordato tredici, mentre la proiezione gliene assegnava undici. E se sono ancora tutto sommato pochini quelli in campionato, la media in Conference League (un gol ogni 88’) è ottima.


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