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Amrabat, mercato e centravanti: la società non l'ha aiutato, ma Italiano non si lamenta

Italiano ha incassato (con piacere) la difesa di Commisso, lui continua a lavorare per risolvere i problemi. Vuole ricreare un ambiente unito

Il problema è quasi sempre quello della concretezza. La Fiorentina è tra le prime cinque in Italia in tutte le classifiche della fase offensiva, prima per tiri concessi e seconda soltanto al Manchester City in Europa per efficacia della pressione nella metà campo avversaria, ma terzultima per percentuale realizzativa e incapace di chiudere la propria porta: probabilmente un problema di qualità dei giocatori.

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Ma Italiano è invece arrabbiato con se stesso per non aver ancora risolto questi problemi ma, allo stesso tempo, più determinato che mai a riuscirci. Così scrive il Corriere Fiorentino. CENTRAVANTI. Se poi la società lo avesse aiutato comprandogli un centravanti («Non lo abbiamo fatto per coerenza», ha spiegato il ds Pradé) di certo sarebbe stato più semplice.

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Non sarà lui però a lamentarsi. Non fino a quanto sarà in ballo per qualcosa di grande come la Coppa Italia o la Conference. Per inseguire quei sogni però il mister sa che c’è bisogno di un’unione forte con la tifoseria e spera che, chiarito il malinteso dell’altra sera, si possa tornare a marciare compatti.

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AMRABAT E LA SOCIETA'. Tocca alla squadra, e ci mancherebbe, ma anche alla società. Con Amrabat per esempio, il club non si è preoccupato di cosa voglia dire trattenere un giocatore che, fin dalle prime sirene post Mondiale, ha lasciato intendere di volersene andare.

E così, almeno fino ad adesso, Italiano si è ritrovato a dover gestire da solo un’altra situazione (parecchio) delicata. Incassata (con piacere) la difesa di Commisso, ieri Italiano ha ripreso a lavorare. Con un filo di preoccupazione, ma più determinato di prima.


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