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Albero di Natale, difesa a 3 o 4-4-1-1: Palladino ridisegna la Fiorentina

 I risultati, il ko di Gudmundsson, la necessità di avere qualità e quantità in tutti i ruoli: Palladino cambia la squadra per averla al top

Al Viola Park sono giorni in cui Palladino sta decidendo il sistema di gioco a cui affidarsi per l’auspicato rilancio in classifica. Queste le possibili soluzioni: ALBERO DI NATALE. Il 4-3-2-1 è indicato per rinforzare strutturalmente la Fiorentina, pensiero tattico che ritorna dopo aver messo insieme le partite di questo periodo, l’innesto dei nuovi e, soprattutto, l’esigenza di sistemare i singoli calciatori nel ruolo naturale senza adattamenti contingenti.

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Ogni zona coperta, ogni zona ricca in quantità e qualità con elementi intercambiabili proprio per consentire a Palladino di poter mettere in pratica «la Fiorentina capace di cambiare atteggiamento tattico anche dentro i novanta minuti».

Linea titolare a quattro (con Pongracic e Pablo Marì pronti a dare il cambio a Comuzzo e Ranieri senza scossoni), Folorunsho portato via dalla fascia e messo lì nel mezzo dove la sua fisicità e i suoi inserimenti possono fare la differenza, spalleggiato da Fagioli regista (quello è per caratteristiche) e Adli (alter ego dell’ex Napoli per compiti e movimenti), mentre Kean potrebbe contare su assist e sostegno da parte di Zaniolo e Beltran in un attacco che occuperebbe tutto il fronte off ensivo.

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DIFESA A TRE. L’abbondanza di centrali dietro (quattro più Moreno ora vice Dodo) consente a Palladino di tornare al vecchio amore, cioè alla difesa a tre che mai è stata abbandonata e che all’occorrenza è stata utilizzata per aumentare la protezione a De Gea con risultato ovviamente a favore.

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Comuzzo, Pongracic e Ranieri e la Fiorentina di fine estate è cosa fatta, idem con Dodo e Gosens sulle fasce un po’ più ali e un po’ meno terzini, poi il solito Fagioli a dirigere il gioco con Cataldi alternativa all'ex Juventus, mentre Ndour (e Colpani quando rientrerà) diventa l'incursore da area a area per passare dal 3-5-2 al 3-4-2-1 che era e rimane incima ai pensieri dell’allenatore campano, dopo averlo portato dietro da Monza e con quello cominciato a Firenze.

Due sistemi, tante alternative (Mandragora e Richardson per la mediana), molti modi di giocare: da uno di questi due è probabile se non certo che Palladino ripartirà domenica a Verona e con Parisi al posto dello squalificato Gosens non è escluso che possa essere il secondo e non il primo.

4-4-1-1. La Fiorentina con gli esterni da metà campo in avanti non c'è più dopo le cessioni di gennaio, ma c'è una Fiorentina che ha strabattuto l'Inter a Firenze in piena emergenza e a quella si rifà Palladino per rispolverare eventualmente il 4-4-1-1, per scelta o per esigenza.

Quattro difensori con un centrale (Comuzzo come allora) dirottato a destra, Dodo e lo stesso Parisi esterni veri di un centrocam- po completato da due mediani, poi Beltran (o un altro dei trequartisti) a supporto di Kean. Una tantum, ovvio, però non è detto sia il bisogno a chiamarlo in causa.


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