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1959/60, l'ultima Fiorentina da superare. Montuori e compagni: il mito oltre il record

La squadra di Italiano va a caccia domani della decima vittoria di fila: sarebbe un record storico per la Fiorentina. L'ultima volta...

Era una squadra fantastica. Quattro anni prima aveva vinto lo scudetto con 12 punti di vantaggio sul Milan e all’epoca la vittoria ne valeva due, di punti. Era il Napoli di oggi, una qualità incredibile. Lo scudetto lo aveva conquistato nel ‘56 con Bernardini in panchina e con Julinho, Montuori (il primo 10 di Rosario, la città di Messi) e Virgili in attacco.

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Da allora, per quattro volte di fila era arrivata seconda, l’anno successivo allo scudetto era stata battuta in finale di Coppa dei Campioni dal Real Madrid di Kopa, Gento e Di Stefano, prima squadra italiana a giocare quella finale. Arrivò seconda anche nella stagione del record di vittorie consecutive in partite ufficiali, 1959-’60, otto successi in campionato e l’ultimo in Coppa Italia, prima di pareggiare in casa col Vicenza.

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E’ il primato all’interno di una sola stagione che la Fiorentina di oggi ha eguagliato con il 2-0 di Cremona, scrive Il Corriere dello Sport - Stadio. CHE FIORENTINA. Se invece si parla di vittorie di fila in due stagioni, allora bisogna fare un piccolo passo indietro e iniziare con l’ultima giornata di campionato del 1957-’58 (Fiorentina-Padova 6-1, tripletta di Pecos Bill Virgili, gol di Montuori, Julinho e Bizzarri).

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A quella goleada vanno aggiunte 8 partite di Coppa Italia (che si giocò nell’estate del ‘58) della stagione successiva: Fiorentina-Carbosarda 4-0, Fiorentina-Siena 1-0, Prato-Fiorentina 0-1, Carbosarda-Fiorentina 2-4, Siena-Fiorentina 1-4, Fiorentina-Prato 4-0, Fiorentina-Padova 2-1 (quarti di finale), Fiorentina-Bologna 4-2 (semifinale) e poi la prima giornata del campionato ‘58-’59, Fiorentina-Vicenza 3-1.

Dieci vittorie di fila. Domani, contro lo Spezia al Franchi, la Fiorentina di Italiano può superare la serie del ‘59-’60 (che è quella più indicativa, perché realizzata dentro una sola stagione e perché tecnicamente più rilevante) ed eguagliare quella del 57-58/58-59.

NELLA STORIA. E’ passato ben più di mezzo secolo, ogni raffronto risulterebbe senza senso. Però la Fiorentina di quegli anni è rimasta unica nella storia viola che sta per raggiungere il suo primo secolo di vita. Se n’era andato Julinho, che aveva fatto impazzire Firenze, e al suo posto era arrivato Hamrin, che sarebbe diventato il capocannoniere di tutti i tempi della Fiorentina con 151 gol in A, prima di cedere il primato, ma per un solo gol, a Batistuta.

Accanto aveva un 10 dalla tecnica straordinaria come Miguel Montuori, in porta un gigante, Giuliano Sarti. In mezzo al campo un trio formato da Orzan (che faceva anche il difensore), Segato e Gratton. Davanti Petris e Lojacono.

In panchina c’era l’argentino Luis Carniglia che fino all’anno prima era stato l’allenatore del Real Madrid, dove aveva vinto due Coppe dei Campioni di fila. A proposito, in quell’anno i viola raggiunsero la finale di Coppa Italia, ma non andò bene.

Persero contro la Juve, 3-2 per i bianconeri, doppietta di John Charles, autorete di Micheli, gol di Montuori e Da Costa. Ma questa è un’altra storia.


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