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Commisso-Firenze, il feeling è spezzato. Da salvatore nel 2019 ai fischi di oggi

Da una fiducia illimitata a un malumore dilagante: il rapporto tra la proprietà e la piazza è andato via via sgretolandosi

Dai cori alla contestazione, dagli applausi ai fischi, da una fiducia illimitata a un malumore dilagante, neppure addolcito da alcuni buoni risultati sportivi come il ritorno in Europa e la semifinale di Coppa Italia. Il confronto faccia a faccia tra Joe Barone e un tifoso dopo l'Empoli è soltanto l’ultimo atto di un rapporto, quello tra la proprietà e la piazza, andato via via sgretolandosi.

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Quattro anni in cui si è passati da un vero e proprio idillio, con ogni scelta di Commisso appoggiata a pieno dai tifosi, a una freddezza in cui sul piatto della bilancia i demeriti, come i mancati acquisti o la cessione di alcuni giocatori, agli occhi della gente hanno preso il sopravvento sulle decisioni giuste, sia di calcio che di infrastrutture, come il Viola Park.

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Così scrive La Repubblica. ACCOLTO COME UN SALVATORE. Commisso era stato accolto nel giugno 2019 come un vero e proprio salvatore, dopo gli ultimi anni bui della gestione Della Valle: la promessa di investimenti, il “money is not a problem” erano state musica per la tifoseria, pronta ad accompagnarlo in ogni sua battaglia.

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FISCHI. I risultati sportivi, il periodo del Covid e alcune scelte comunicative non proprio azzeccate, tese più a incolpare gli altri che ad assumersi le proprie responsabilità, hanno però cambiato via via l’orizzonte e la fiducia ha lasciato spazio ai primi malumori.

E se la cessione di Chiesa è stata in qualche modo digerita, quella di Vlahovic è stata il detonatore della prima vera contestazione, sfociata in uno striscione su Ponte Vecchio raffigurante Commisso in versione Joker e in un duro comunicato della Fiesole.

Il resto è storia recente: investimenti sbagliati, la scelta di non tenere Torreira, prestazioni deludenti in campionato hanno portato il presidente sotto l’occhio della critica, con fischi tangibili dopo le sconfitte con Torino e Bologna.


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