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Viola Park, inaugurazione (ancora) rimandata. Il 'balletto' dell'agibilità e il realismo di Casamonti. Anche Primavera e donne altrove

Le amichevoli con Sestri Levante e Ofi Creta al Franchi, anche giovani e femminile dovranno giocare inizialmente altrove. Niente agibilità ancora

L’inaugurazione del Viola Park, prevista per il prossimo 5 settembre, slitterà a data da destinarsi. Ad annunciare la novità è stato il direttore generale della Fiorentina Joe Barone, dopo un incontro al centro sportivo con l’architetto Marco Casamonti e il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini: «Abbiamo discusso della data del 5 settembre come apertura totale del Viola Park ed inaugurazione della struttura, alla fine abbiamo scelto una data successiva perché prima dobbiamo essere certi dell’agibilità per i tifosi, solo dopo ci sarà l’inaugurazione.

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Al momento non abbiamo una data precisa», ha detto Barone. Una bella doccia fredda, per un’inaugurazione che era stata pensata come grande evento: Rocco Commisso, di ritorno nelle prossime settimane dall’America, avrebbe aperto le porte del centro sportivo alle maggiori personalità del mondo del calcio e non solo.

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Tutto rimandato, anche se ancora non c’è certezza dei tempi. Così scrive La Repubblica.

NIENTE AGIBILITA'. Di conseguenza, in assenza dell’agibilità necessaria, sono state spostate di location anche le ultime due amichevoli pre- campionato, quella dell’11 e del 12 agosto contro Ofi Creta e Sestri Levante: anziché al Viola Park, e a porte chiuse, la società ha optato per farle al Franchi, con il pubblico che potrà quindi essere presente acquistando il regolare biglietto.

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Non solo, perfino le prime partite della Primavera — e a seconda dei tempi anche della Fiorentina Femminile — immaginate a Bagno a Ripoli saranno da disputare altrove, sempre per la mancata agibilità. Con lo spostamento della data di inaugurazione si chiudono alcune settimane di tensione, in cui più volte dalla società si era sollecitato un intervento delle istituzioni per aprire l’impianto.

In realtà si trattava di produrre il materiale necessario per le deroghe, non ancora arrivato del tutto e di seguire il normale percorso della procedura richiesta: «L’ansia è comprensibile ma allo stesso tempo ingiustificata per le procedure.

Bisogna essere rispettosi di tutte le norme», ha detto con realismo l’architetto Marco Casamonti.


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