Una sosta di duro lavoro difensivo e poi... Ad ogni offensiva avversaria il rischio di subire gol

Primo tempo col piglio giusto e a tratti meglio dell'Atalanta, ma la Fiorentina paga i soliti errori difensivi

Equilibrio, questo sconosciuto. Una sosta a raccontare del duro lavoro in fase difensiva, di meccanismi da perfezionare e affinare per poi ritrovarsi sotto dopo un primo tempo giocato col piglio giusto e a tratti meglio dell’Atalanta.

Così scrive La Repubblica. STESSE CRITICITA'. Molto se non tutto della sfida coi bergamaschi, ruota attorno ai primi quarantacinque minuti. Due cross di Mandragora, due situazioni simili che valgono alla Fiorentina il vantaggio tanto ricercato.

Il tocco ravvicinato di Quarta dopo la respinta di Carnesecchi sul tentativo in volo di Gosens, poi tutto facile per Kean appostato sul secondo palo. Scatenato, Kean: quarto gol stagionale, il secondo di fila in campionato, più la gioia anche in Nazionale.

Ma se la Fiorentina intriga dal centrocampo in su, e merito è anche di una medianainfoltita da Palladino che si mostra a cinque con Dodò e Gosens larghi e gli interni Mandragora, Cataldi e Bove, le due settimane di allenamenti intensi hanno restituito le stesse criticità dalla mediana in giù.

Tre tentativi in porta per l’Atalanta nel primo tempo, tre gol. BRIVIDI. Come è possibile ritrovarsi sotto dopo un primo tempo del genere? Come è possibile mandare in fumo tutto quel che si è costruito con pazienza e accuratezza?

Possibile che non si riesca a mettere un freno ai difetti di una fase difensiva che in questo momento pare nulla o quasi? Interrogativi che vorrebbero trovare una risposta, la più costruttiva possibile. Pongracic in panchina coi suoi 15 milioni di euro spesi in estate ed entrato soltanto nel finale, Biraghi adattato ancora una volta come terzo di sinistra, Ranieri che si fa anticipare con una facilità disarmante.

Un cross, una punizione, un’azione personale. Ogni avanzata avversaria rappresenta un brivido, un rischio, la sensazione di poter incassare.