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Un ko che fa male, fischi per Nzola. Mancano fame e brillantezza

Non era da Champions prima, dopo gli elogi di Napoli, non è da crocifiggere ora. Ma la sconfitta fa riflettere parecchio

Il crollo, nel momento più atteso. La Fiorentina cade in casa contro un Empoli rivitalizzato dal ritorno in panchina di Aurelio Andreazzoli. La vertigine delle zone altissime della classifica, la possibilità di tenere saldo il terzo posto avvicinando la vetta a sole due lunghezze.

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Sarebbe stato il miglior inizio di stagione del club viola nella sua storia, almeno da quando ci sono i tre punti a vittoria. E invece arriva un ko che fa male, sia perché stavolta la squadra di Italiano non è riuscita a esprimersi come mostrato in altre occasioni, sia perché gli azzurri hanno preso coraggio e costruito il loro successo sugli errori dei viola.

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Troppo ampia la difesa, troppo vuoto il centrocampo tenuto a galla per ampi tratti dal solito Bonaventura. Poco brillante il reparto offensivo, con Gonzalez mattatore nel bene e nel male. L’argentino ci ha provato, è stato uno dei più attivi ma le fatiche si fanno sentire e quella rabona nel nulla, mal riuscita, è il segno di una serata da dimenticare.

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Arrivano anche alcuni fischi all’indirizzo di Nzola, al momento della sostituzione per far posto a Beltran. L’attaccante angolano ancora una volta non si è presentato all’appuntamento col gol. Non solo. È parso fuori dal gioco, lontano dai cross dei compagni.

Mai pericoloso sotto porta. Così scrive La Repubblica.

SERVE EQUILIBRIO. La Fiorentina resta quasi incredula. Nella gara che non doveva fallire per tenere il ritmo delle altre. La classifica è splendida, nonostante tutto. Ma la seconda sconfitta in campionato, la prima al Franchi, mette in evidenza le fragilità dei viola.

Specie a livello mentale. Perché al di là di elogi, complimenti, gratificazioni varie cresciute sulla scia del capolavoro di Napoli, a questa Fiorentina è mancata la brillantezza. La decisione, la convinzione, forse un po’ di fame.

Un grande peccato, perché il calendario adesso dice Cukaricki per la Conference e poi Lazio (a Roma) e Juventus ( al Franchi) per il campionato. Occorre equilibrio, specie in questo momento. Non era una Fiorentina candidata alle zone Champions prima, non è una squadra che da crocifiggere adesso.

Restano una prestazione non all’altezza e alcune prove dei singoli che impongono riflessioni.


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