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Tutto rimesso in discussione: passo indietro viola, falliscono tutti gli esperimenti a Nicosia

Stop inatteso per la Fiorentina, sembra la vecchia versione di inizio stagione. Senza spirito e motivazioni, per l'APOEL la vittoria del decennio

Altro che ottava vittoria consecutiva o ipoteca sulla qualificazione anticipata agli ottavi. La striscia positiva di una Fiorentina tutta sbagliata si pianta sull’isola di Cipro, ed è uno stop inatteso per il livello dell’avversario quanto pesante per la mancanza di spirito con cui la Viola si è presentata ad affrontare l’Apoel.

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Così scrive La Gazzetta dello Sport. INDIETRO. Si potrebbe avanzare l’alibi che non era la squadra automatizzata e rodata del campionato, ma finora anche in Conference League aveva fatto il proprio dovere anche con le “riserve”.

Palladino non vuole definirle così, ma la sfida del Gsp Stadium attesta che al momento chi gioca meno – o gioca solo in Europa – è un passo indietro rispetto a chi si è affacciato alle zone alte della Serie A. Gli esperimenti del tecnico viola falliscono tutti: dal timido Richardson sulla trequarti – e poi anche nel duo di mediana non è che migliori molto – a Parisiesterno alto (anche lui non “sale” quando si trasforma in quinto), fino a Kouame centravanti.

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IN DISCUSSIONE. L’Apoel - che qui aveva perso col Borac Banja Luka… - festeggia il successo del decennio, a 2 giorni dal suo 98° compleanno e fa ripiombare la Fiorentina nel gruppone di centro di Conference: tutto rimesso in discussione.

Compresa la crescita degli ultimi due mesi: è sembrato per qualche momento di tornare alla notte di Felcsut, il playoff di agosto, strappato ai rigori dopo una prestazione tremenda. Si è rivisto lo stesso assetto tattico, perché nella ripresa Palladino è tornato al 3-4-2-1 di inizio stagione, buttando dentro via via tutti i “titolari”, da Dodo a Ranieri, da Bove a Gosens.

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Ottenendo pochissimo con un Apoel che aveva finito le energie.


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