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Tifosi viola in arresto a Praga, ecco cosa rischiano. Da Enschede a Basilea: diversi episodi di violenza

Sedici gli arrestati, trenta i fermati dopo un agguato ad un pub di tifosi inglesi. Stamani il processo per direttissima

Trenta fermati di cui sedici arresti di tifosi viola e tre feriti, tra cui un poliziotto. È il bilancio degli scontri di ieri pomeriggio avvenuti in un bar di via Rytíská, a un passo dalla centralissima piazza Venceslao, uno dei simboli di Praga.
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Secondo quanto ricostruito dalla polizia locale, un gruppo di tifosi viola coperti da felpe e cappucci neri con cinture e fumogeni in mano, ha aggredito alcuni fan inglesi che stava bevendo all’interno di un pub. Come si vede nei video diffusi in rete, sono volate bottiglie e sedie, prima che lo scoppio di un petardo provocasse anche un principio d’incendio.

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La polizia ceca, in assetto antisommossa, è subito intervenuta per stoppare gli scontri e fermare i tifosi responsabili, scrive il Corriere Fiorentino. I PRECEDENTI. I viola arrestati rischiano un processo per direttissima da tenersi già stamani, con eventuale condanna da tramutare in sanzione pecuniaria.

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Non è la prima volta che quest’anno i tifosi viola si trovano coinvolti in scontri. A Enschede, prima del playoff di Conference giocato ad agosto contro il Twente, facinorosi ultras olandesi tesero un vero e proprio agguato a un piccolo gruppo di viola: anche in quel caso i video degli scontri, con aste e cinture usate come armi, fecero il giro del web.

Finì male anche il corteo viola di Braga, in Portogallo. Sulla via per lo stadio, gli animi si scaldarono al punto che la polizia iniziò a sparare pallottole di gomma, ferendo qualche sostenitore viola. Sei ultras furono stati processati per direttissima, ma il loro processo è stato poi rimandato.

Un caso simile si è verificato anche a Basilea, quando alcuni tifosi viola che erano arrivati in anticipo rispetto al corteo controllato dalla polizia, finirono a contatto con le forze dell’ordine che (per evitare il contatto con tifosi svizzeri) furono costrette a sparare altre pallottole di gomma.


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