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Staffetta azzurra: Retegui e Kean si sfidano anche in campionato. Moise senza un vice, ecco perché

Entrambi a segno con Spalletti, sono partiti forte nelle nuove avventure con Atalanta e Fiorentina. Si sfidano domenica a Bergamo

E che non si dica che le soste per le nazionali fanno male. Non ditelo a Mateo Retegui e Moise Kean, oggi: vi guarderebbero strano. Bastava guardarli ieri al ritorno a Zingonia e al Viola Park: il sorriso largo del centravanti del Gasp, stracarico, euforia contagiosa; gli occhi sereni del centravanti di Palladino, sguardo che sapeva di una consapevolezza nuova.

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Sta facendo parlare il campo come non gli succedeva da un po’, scrive La Gazzetta dello Sport. STAFFETTA, E ORA... Retegui e Kean hanno fatto staffetta per Spalletti: titolare il nerazzurro a Parigi, in campo dal 1’ il viola a Budapest, e poi si sono dati il cambio entrambe le volte, al tramonto della gara.

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La sfida a distanza ora si allunga fino a domenica, stavolta rivali con maglie diverse: si ritroveranno dopo pranzo a Bergamo. La sfida del gol di Atalanta-Fiorentina passerà anzitutto dai loro piedi e dalle loro teste: perché quei due sanno usare bene anche quelle.

E intanto hanno usato con la testa la fiducia del c.t.: prestazioni importanti, per consolidare la centralità che gli è stata garantita finora dai loro allenatori nei club. PUNTI FERMI. Perché Retegui e Kean sono fra le certezze più solide della Dea e della Viola: Mateo visto il lungo stop di Scamacca, Moise anche per decisione pianificata, dopo essere stato confluenza di due gradimenti assoluti.

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Sì, perché già a gennaio Palladino avrebbe voluto l'ex Juve al Monza e la Fiorentina lo aveva puntato: poi è stato scelto subito, a inizio mercato e arrivato lui, la ricerca di un vice non è stata priorità, anche per assicurargli la fiducia incondizionata che gli serve, a questo punto della carriera.

Finora tre partite su tre da titolare per entrambi, che non hanno un “nove” puro come rivale: la concorrenza è di centravanti adattati, De Ketelaere e Zaniolo da una parte, Kouame e Beltran dall’altra. L’incertezza, semmai, è alle loro spalle, dove Gasp e Palladino possono alternare varie soluzioni, per accompagnarli nella fase offensiva.


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