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Sottil-Ikoné-Kouame: la Conference l'ennesima occasione da sfruttare

Viola questa sera in campo in Conference League per la seconda giornata del girone unico europeo: un'occasione per tanti

In attesa che la coppia d’attacco Kean-Gudmundsson si possa ricomporre tocca ai sostituti, già utilizzati nel primo round in casa contro i gallesi del The New Saints. Non brillarono né Riccardo Sottil, né Jonathan Ikoné e nemmeno Christian Kouame.

E neppure Lucas Beltran, sostituto designato di Gud, che, però, a Lecce, entrando a freddo dopo 9 minuti si è fatto valere e ha scritto il suo nome nel 6-0. Scrive La Gazzetta dello Sport. Se Beltran può definirsi un titolare aggiunto, gli altri tre hanno una seconda occasione per mettere in difficoltà il tecnico che in campionato sembra aver trovato l’assetto giusto.

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Ma da qui a fine anno alla Fiorentina toccano 10 partite in A, 5 in Conference e l’ottavo di coppa Italia con l’Empoli. Oggi Kouame deve provare a fare il Kean che con i gallesi dovette entrare dopo 58 minuti per chiudere la pratica.

L’ivoriano non sta convincendo del tutto. Sottil è fumoso: la velocità non gli manca, la concretezza sì. A sinistra sfreccia ma si perde all’atto finale. Ma a Lecce un suo spunto ha permesso a Beltran di segnare con l’assist di Kouame.

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Ora occorre confermarsi perché è presumibile che sia la Conference il suo giardino. Ikoné a volte osa e dribbla troppo. Alla prima europea 20 giorni fa il franco-congolese ha sbagliato l’impossibile. Indispettendo la Nuova Fiesole che sa farsi sentire.

«Ma io gli ho detto che se non dribbla mi arrabbio e non è vero che con i gallesi questi hanno fatto male. La squadra non girava come ora», dice il tecnico che in conferenza si è portato il pupillo Andrea Colpani che a Lecce si è sbloccato con la doppietta e potrebbe entrare a gara in corso: «Tirare è la mia qualità, devo migliorare ancora, ma se non tiri non fai gol».

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Gol che oggi servono: «Affrontiamo una squadra che ha qualità davanti e gioca in casa, bisogna dare battaglia», dice Palladino. «Ho la fortuna di avere grandi uomini, giocatori intelligenti. Ora attacchiamo e difendiamo in tanti.

Ma ripeto sempre che la cosa più importante è avere equilibrio». Il suo mantra.


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