×

Richardson, talento moderno nel segno del controverso 'Sugar'

Oggi la presentazione ufficiale alle 14.30, ieri ha completato tutto l'iter burocratico prima della firma sul contratto

Il primo giorno di Amir Richardson a Firenze è scivolato via in fretta. Il centrocampista marocchino è sbarcato a Peretola poco dopo le 9 e un van della società lo ha portato subito alla Clinica Fanfani per le consuete visite mediche.

Un paio d’ore di test che hanno preceduto l’arrivo al Viola Park, dove lo staff atletico di Palladino si è preso cura di lui. Test e dati raccolti che saranno poi funzionali come termini di paragone durante l’anno. Al centro sportivo viola il primo incontro con Raffaele Palladino e con i nuovi compagni di squadra, poi in serata il comunicato ufficiale della Fiorentina arrivato dopo la firma sul contratto, scrive stamani La Nazione.

sponsored

Affare da circa 10 milioni di euro. Al Reims ne andranno subito 5, i restanti 5 saranno divisi tra l’obbligo di riscatto della prossima estate (4) e il milione di bonus che balla. Al calciatore un contratto quinquennale da 1,2 milioni a stagione.

Si tratta di un centrocampista completo, abile in entrambe le fasi. Un elemento moderno, seppur ancora giovane (classe 2002) e dunque ancora da poter plasmare. Un’operazione interessante da parte della Fiorentina. Esborso tutto sommato contenuto per un prospetto che può sicuramente far lievitare il proprio valore con l’esperienza in Italia.

sponsored

Richardson si è mostrato sorridente e contento di essere giunto in viola. Le prime parole da calciatore della Fiorentina arriveranno oggi nella presentazione ufficiale in programma alle 14.30. Intanto potrà contare sull’amicizia con Amrabat e Sabiri, suoi connazionali viola.

sponsored

Mentre il secondo lascerà sicuramente Firenze nei prossimi giorni, Sofyan potrebbe condividere con lui anche tutta la stagione in maglia viola. Il centrocampista appena arrivato dal Reims è stato raccontato anche per essere il figlio del leggendario Micheal Ray Richardson, il mitico ‘Sugar’ per gli appassionati di basket.

Cestista NBA dalla carriera travagliata. Trovato più volte positivo alla cocaina. Nel 1988 arrivò in Italia per giocare a Bologna, poi le esperienze con Forlì e Livorno, dove è ricordato come una specie di idolo. Il giovane Amir è nato a Nizza, ha giocato nelle selezioni nazionali francesi fino all’Under 20, salvo poi scegliere la nazionale marocchina.

Piede mancino particolarmente educato, nel centrocampo di Palladino giocherà nei due mediani anche se per caratteristiche può giocare pure come mezzala. Non è escluso, come detto, che possa formare una cerniera centrale tutta marocchina proprio con Amrabat.

Reduce dalla medaglia di bronzo conquistata con il Marocco alle Olimpiadi di Parigi, è anche un grande appassionato di basket. E il motivo non è difficile da immaginare.


Lascia un commento