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Pepito Rossi: "Ancora i brividi per la tripletta alla Juve. Ma quei cori sul mio infortunio..."

Le parole di Giuseppe Rossi: "Pradè arrivò negli Usa per farmi firmare il contratto. Il secondo infortunio, alla Fiorentina, il più duro..."

Intervista su Sportweek per Pepito Rossi, che da poco ha annunciato il ritiro dal calcio giocato. L'ex attaccante ricorda: "Vado al Villarreal perché a Manchester mi sento chiuso tra Van Nistelrooy, Rooney e Cristiano Ronaldo.

La scelta migliore della mia vita. Squadra reduce dalla semifinale di Champions e ambiziosa, calcio più tecnico e adatto alle mie caratteristiche: mi sembra di volare in campo. Segno alla prima partita contro il Valencia e non mi fermo più.

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Tanto che in quegli anni, in Spagna, si dice: dopo Messi e Ronaldo, c'è Pepito Rossi". FIORENTINA. "Il direttore Pradè per convincermi mi raggiunge negli Usa. Mi fa firmare il contratto nonostante io sia ancora alle prese con la riabilitazione successiva al primo intervento al ginocchio.

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Arrivo a Firenze e i primi 5 mesi sono indisponibile. Diciamo che mi sdebito con la tripletta alla Juve. Ho ancora i brividi se penso al Franchi che canta il coro "il fenomeno"". NAZIONALE. "Gli Stati Uniti mi contattano nel 2006, prima dle Mondiale in Germania.

Non sono pentito di aver detto no. Con gli Usa avrei giocato la Coppa del Mondo, è vero, ma non avrei vissuto quelle emozioni uniche che ho provato con la maglia azzurra. Il rimpianto, piuttosto, è quello di non aver giocato né una Coppa del Mondo né un Europeo con l'Italia per scelte che ancora adesso non capisco...

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Non ci voglio pensare, preferisco conservare il ricordo fantastico dell'esordio contro la Bulgaria". OPERAZIONI. "Otto interventi alle ginocchia: il più duro? Difficile dirlo. Il primo infortunio, ai tempi del Villarreal, è stato il più lungo.

Però, essendo una novità, vivi tutto con fiducia. Forse il peggiore è il secondo, alla Fiorentina. Quando torno a sentirmi di nuovo in forma come al Villarreal, da un giorno all'altro ripiombo nell'incubo. Cattiverie ricevute per gli infortuni?

Si, quando ai tempi della Fiorentina rientro da un infortunio a Livorno e dagli spalti mi urlano: Pepito Rossi vai al Mondiale in carrozzella. Quei cori, ancora oggi, se ci penso mi fanno più male degli infortuni e degli interventi alle ginocchia".


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