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Palladino, via la giacca e le voci sul suo futuro. E finalmente ha la Fiorentina che aveva immaginato

Protesta ed espulsione nel finale contro il Milan, anche una liberazione per le voci su Sarri e Tudor. La vittoria è soprattutto sua

Camicia bianca, cravatta, la giacca che vola via. E poi quel cartellino rosso. Quella bella, bellissima espulsione, nei paraggi del novantesimo. Ah, diciamolo subito, non parliamo di Massimiliano Allegri. Macchè. Stavolta è toccato niente meno che a Raffaele Palladino.

Sì, proprio lui, l’elegante allenatore viola (e tale è rimasto anche senza più la giacca lasciata andare in fretta e furia) che domenica sera ha trascinato la Fiorentina nella bella, importante e meritata vittoria sul Milan, scrive La Nazione.

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VIA I NUVOLONI. Ha vinto la squadra, la precisazione signorile, messa subito sul piatto da sir Raffaele. Ma in realtà, il piccolo-grande capolavoro sfociato nel successo sui rossoneri ha avuto soprattutto il tecnico come primo protagonista.

Lui, che in attesa del big-match di domenica aveva capito bene che attorno alla sua panchina qualche fantasma pericoloso aveva iniziato a svolazzare. Conceicao, Sarri, Tudor... Ma va, deve aver pensato e ripensato Palladino. Aggiungendo, ovviamente a denti stretti, il più classico dei: ora vi faccio vedere io.

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E così è stato. TUTTI I 'SUOI'. Palladino ha celebrato una sorta di liberazione, di rivalsa nei confronti di voci, fantasmi e tutto quello che di negativo aveva deciso di circondare l’inizio della sua avventura un viola. Ma la vittoria-rivoluzionaria di Palladino è andata ovviamente anche oltre.

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Contro il Milan ha messo in campo la prima Fiorentina a sua immagine e somiglianza. Con la difesa a quattro ha potuto utilizzare tutti (ma proprio tutti) gli uomini chiesti, voluti e arrivati nel mercato estivo. Così Palladino ha varato un 4-2-3-1, dove Gosens deve partire da lontano (esterno di difesa), dove Cataldi e Adli formano una barriera variegata e complementare allo stesso tempo.

Dove Bove completa la linea offensiva con Gud e Colpani in supporto di Kean. Eccola la squadra che Palladino aveva in testa.


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