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Palladino, tre partite per conquistare Firenze: Empoli primo esame

Oggi sfida delicata per i viola che giocheranno contro il lanciatissimo Empoli con l'obbligo di vincere per la classifica

«Io sono ambizioso e voglio una Fiorentina ambiziosa». Parole di Raffaele Palladino il giorno della presentazione come nuovo allenatore lo scorso 25 giugno. Parole che sono diventate subito musica, fuori e dentro le stanze iper moderne e tecnologiche del Viola Park, perché erano le stesse che avevano pronunciato Ferrari e Pradè, per bocca propria e in scia alla lettera del presidente Commisso appena letta all’inizio dello stesso mese nella chiacchierata-manifesto ad aprire la stagione 2024-’25.

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Scrive il Corriere dello Sport-Stadio. Parole che lo stesso numero uno del club ha ricordato e ribadito al tecnico di Mugnano, anche nel corso della grigliata di metà settimana sempre al centro sportivo che è servita per siglare una specie di patto d’intenti e d’intenzioni dopo la vittoria sulla Lazio, necessaria e forse indispensabile a dare impulso ai risultati e alla classifica: tutto il gruppo presente, tutto il gruppo unito e compatto.

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E adesso Palladino ha tre partite per conquistare Firenze e la Fiorentina: sarebbe un ottimo modo per andare alla seconda sosta col sorriso e con rinnovata consapevolezza.

RAFFA IL CONQUISTATORE

L’Empoli oggi, The New Saints giovedì al Franchi nel debutto della fase a gironi di Conference League, il Milan a chiudere il trittico domenica ancora nello stadio amico. Due partite in casa e una quasi (saranno oltre 4.500 i tifosi viola al seguito di Biraghi e compagni oggi al Castellani) che possono diventare ulteriore spinta al progetto.

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Che il tecnico ex Monza ha provato ovviamente subito a mettere in atto, ma l’inizio non è stato quello sperato e voluto: tre pareggi di fila (1-1 a Parma, 0-0 contro il Venezia e 2-2 con il Monza di seguito al Franchi) con pochissimo gioco e tanta sofferenza, più la sconfitta di Bergamo in campionato al culmine di un discreto primo tempo ma infarcito di errori in fase difensiva e nulla o quasi nella ripresa, e nel mezzo il superamento dei playoff di Conference soltanto ai rigori contro la Puskas Akademia e nei modi che ricordano quanto la Fiorentina abbia rischiato di essere eliminata.

I motivi dell'avvio complicato? La ricerca della soluzione ai problemi non sempre attraverso tentativi azzeccati, le scelte che hanno fatto discutere tipo il sistema di gioco con la difesa a tre che mal si concilia intanto con le caratteristiche dei singoli difensori, la difficoltà di costruire una squadra per così dire base per l’arrivo nell’ultima settimana di mercato di ben cinque calciatori e qualcuno perfino l’ultimo giorno, il ritardo di condizione di più singoli, il debutto di Gudmundsson spostato in avanti.

Su tutto, il senso di incompiuto che la Fiorentina non riusciva a scrollarsi di dosso partita dopo partita, settimana dopo settimana, pure dopo il primo stop del campionato e quella che è stata a tutti gli effetti una ripartenza (sconfitta a Bergamo).

Ci sarà riuscita con il 2-1 in rimonta contro la Lazio?

ESAMI E RISULTATI

All’Empoli e al Castellani la risposta, la prima di tre che diranno molto dell’orizzonte viola e come guardarlo la sera (notte) del 6 ottobre al termine della partita con il Milan. Tre sfide e tre esami, da calendario le sfide e inevitabili gli esami.

Vale per chiunque e a maggior ragione per chi si è dato il compito di diventare una squadra competitiva e di cambiare passo, di mettere a frutto le qualità e le potenzialità che sono entrambe riconosciute al netto di qualcosa che si poteva fare meglio, ma il gruppo questo è e va messo nelle condizioni di rendere per ciò che vale.

E che è più di quanto raccolto finora. Palladino è il primo a esserne consapevole e il primo a voler svoltare: Empoli, The News Saints e Milan gli diranno se ci sarà riuscito.


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