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Palladino, tra sogni e realtà. A Parma da ex senza cali di tensione

L'allenatore viola è il grande ex della partita. Conosce bene il Tardini, non vuole cali di concentrazione

Quello che conta è che, alla fine, Raffaele Palladino abbia dormito in modo sereno. Visto che, se da un lato il pensiero per la trasferta di Parma non lo ha più di tanto turbato, il sogno di poter abbracciare il prima possibile Albert Gudmundsson si è trasformato in realtà.

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Il miglior modo per iniziare la stagione, anche se l’islandese al Tardini sarà assente in attesa di trovare la forma migliore: «’Gud’ me lo sono sognato tutte le notti in questo periodo: non vedevo l’ora che arrivasse» ha scherzato il tecnico: «L’ho voluto fortemente perché credo che sia uno degli attaccanti più forti della Serie A.

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Ci darà una grande mano, visto che è perfetto per le nostre richieste di calcio», scrive stamani La Nazione. Prima di vedere all’opera l’islandese, tuttavia, il primo scoglio da arginare sarà la formazione di Pecchia, che dopo tre campionati di B è tornata nella massima divisione ed esordirà davanti ai propri tifosi.

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E Palladino, in quanto grande ex (quasi cinque anni in Emilia da calciatore), non vuole cali di tensione: «Adesso si fa sul serio: sappiamo che il Parma può darci dei problemi perché pur essendo una neopromossa ha lo stesso gruppo da due anni e ci terrà a fare bene.

Noi siamo carichi e ci siamo preparati bene per arrivare a questa partita: dalla nostra parte avremo tanti tifosi in arrivo da Firenze (3.532 solo quelli seduti nel settore ospiti, ndr) che dovranno essere la nostra famiglia, l’energia positiva che ci spingerà in campo: sono sicuro che ci aiuteranno», la speranza dell’allenatore.


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