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Palladino pensa al Verona: troppi 10 cambi in Conference. E la sua Fiorentina non gira

Solita Fiorentina B in Conference, stavolta però non riesce la rimonta: la Fiorentina si ferma a Nicosia. Steccano tante seconde linee

Dopo sette vittorie di fila la corsa della Fiorentina si ferma a Cipro. Contro l'Apoel Nicosia arriva la seconda sconfitta stagionale per 2-1, la prima in Conference League. I viola pagano i troppi cambi varati dal loro allenatore (ben 10 rispetto alla formazione che ha battuto il Torino) che probabilmente ha pensato più alla partita di domenica prossima con il Verona al Franchi - il 3° posto in classifica ingolosisce non poco - che a questa trasferta di coppa.

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La battuta d'arresto non dovrebbe complicando il cammino in Conference ma obbligherà Raffaele Palladino a non fallire le prossime sfide per ottenere la qualificazione agli ottavi. Così scrive Tuttosport. TROPPI CAMBI. Che non sia serata la Fiorentina lo capisce già nel primo tempo quando non riesce a imporsi e permette all’Apoel pur senza brillare di passare due volte, tanto basterà per mettere al sicuro il risultato.

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Pesano le assenze di Kean, Cataldi oltreché del lungodegente Gudmudsson, manca il supporto dei propri tifosi per il divieto di trasferta imposto dall’Uefa, soprattutto però il turnover stravolge l’identità della squadra, rispetto a Torino l’unico confermato è Richardson, stavolta proposto trequartista, i tanti cambi mettono a nudo una Fiorentina che fatica a compattarsi, creare, incidere.

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DIFFERENZA. Palladino non vuol sentir parlare di seconde linee ma emerge in tutta evidenza il divario con il gruppo dei titolari. Kouamè centravanti non punge, Ikoné e Parisi (schierato esterno alto) non spingono, Adli è spento, Mandragora si fa vedere solo nel finale di tempo impegnando Belec, la difesa formata da Kayode, Moreno, Quarta e Biraghi pasticcia e non copre.

Inevitabile per Palladino intervenire per cambiare e scuotere i suoi: dentro Beltran, poi Dodo e Ranieri, quindi Bove, infine Gosens (5° cambio già al 20’) in una Fiorentina ridisegnata con il 3-5-2. La scossa sperata però non arriva, vero che Ikoné accorcia ma è solo un lampo, i viola non riescono a sbrogliare un match in cui nel secondo tempo si è giocato poco o nulla.


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