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Ora niente più distrazioni in Conference. Non sempre basta la (presunta) qualità

Sembrava in discesa la strada in Europa, ma la Fiorentina si ferma a Nicosia e ora non può più sbagliare. Senza ritmo, idee e intensità

All’ottava curva, la Fiorentina ha sbandato ed è uscita fuori strada, fermando a sette il numero delle vittorie consecutive fra campionato e coppa. Ha perso contro un avversario più modesto tecnicamente, si è fatta infilare due volte nel primo tempo e ora dovrà preoccuparsi anche di una qualificazione che, dopo le prime due vittorie, sembrava molto più vicina.

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Era seconda nella classifica di Conference League, alle spalle del Chelsea, adesso è scivolata all’ottavo posto ma con gli stessi punti (6) del gruppo destinato agli spareggi, preceduto dai viola solo per il numero di gol segnati.

Da ora in avanti, non potrà più permettersi distrazioni. Fra l’altro anche il Pafos (ora al nono posto), prossimo avversario di Palladino, è a quota 6. Così scrive Il Corriere dello Sport - Stadio. TESORO DEGLI ERRORI. Se è una squadra intelligente, come ha dimostrato fino ad ora, la Fiorentina farà tesoro della lezione presa a Cipro.

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Per metterla in difficoltà c’è voluto un avversario che aveva più corsa, più cuore e che era pure messo bene in campo. La qualità non sempre è sufficiente, soprattutto in Europa, se non è accompagnata da idee, ritmo e intensità.

Anche nell’Europa minore, come questa di Conference, le piccole crescono di continuo, anche nelle malizie (nel secondo tempo i ciprioti restavano a terra per minuti) e non vanno mai sottovalutate. LENTA. La Fiorentina ha confuso la pazienza con la lentezza e ha messo l’Apoel nelle condizioni ideali per ripartire.

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I viola hanno sbagliato il primo tempo e anche il secondo, sbagliato la strategia, sbagliato il senso del gioco. Forse pensavano che tenendo palla a lungo i ciprioti si sarebbero alla fine arresi. Se è stato così, hanno sbagliato anche i calcoli.


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