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Nico il trasformista. Un 10 che trascina a tutto campo. No deciso alla maxi offerta del Brentford

Esterno sì, ma anche centravanti, regista, rifinitore. Raggio d'azione più ampio quest'anno, la 10 ha responsabilizzato l'argentino

Esterno offensivo per attitudine e ruolo “ufficiale”, centravanti per come sa andare a cercare le occasioni dove non te l’aspetti (come quando stacca sulle palle inattive), rifinitore se vuole e quando vuole (come sull’assist per mettere Duncan davanti a Falcone contro il Lecce): il fatto è che il numero 10 ha responsabilizzato e ispirato Nico Gonzalez.

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L'argentino è attaccante, trequartista, centrocampista. In base alle esigenze della partita. Adesso la Fiorentina si affida a lui per prendersi l’obiettivo che non si può fallire: i gironi di Conference League. Così scrive Il Corriere dello Sport - Stadio.

TRASFORMISTA. Il primo tempo contro il Lecce è stato clamorosamente indicativo: seguivi Nico Gonzalez nei suoi spostamenti e facevi un tuffo nel trasformismo pensando ad Arturo Brachetti del pallone. Tre calciatori dentro un solo calciatore, un po’ sulla fascia, molto nel cuore del gioco viola a suggerire il passaggio da investire poi in lancio per i compagni, senza però mai perdere di vista l’area avversaria che è e rimane il terreno di caccia preferito.

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Una responsabilità che prima non si avvertiva. E se l’è presa volentieri. Con serietà e senso di appartenenza, comprendendo subito che quel numero non è banale nel calcio seppur vissuto da 0 a 99, mai da nessuna parte e meno ancora a Firenze.

NO AL BRENTFORD. Italiano si affida a lui giovedì, a Gonzalez, che sulla maglia ha fatto scrivere solo Nico. Un numero 10 che non si dimentica come si fa a segnare: già 2 gol, dopo i 14 della passata stagione. Ma quest'anno ha deciso di ritagliarsi - d’accordo con Italiano per sfruttare al meglio le caratteristiche - una posizione diversa con un raggio d’azione diverso: soprattutto più ampio, molto più ampio.

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Nico per la Fiorentina: così ha un senso preciso pure il no che Commisso ha reiterato di fronte alle tre offerte a salire del Brentford, in accordo con il giocatore che ha fatto tutto tranne che impuntarsi per andare a guadagnare quasi il doppio.

No a trenta milioni, no a quarantacinque con i bonus, no a oltre quarantacinque aggiungendo altri bonus. E così non resta che una cosa da fare: battere il Rapid Vienna con due gol di scarto.


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