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Nazione: rammarico sì, rimpianto no. Applausi lo stesso, gettate le basi per il futuro

Su La Nazione l'analisi dell'amaro ko di ieri, ma anche di quello che è stato fatto in stagione: bravi Italiano, i giocatori e la società. Serve ripartire da qui

Commentare una sconfitta in finale non è semplice. Soprattutto se si tratta della seconda sconfitta in 15 giorni. L’amarezza, la delusione e il rammarico per l’occasione che la Fiorentina non è riuscita a sfruttare ci accompagneranno per un po’ di tempo.

Il rimpianto no. Perchè le finali hanno una storia a parte, perchè in certe partite serve anche un pizzico di fortuna, perchè i giocatori ci hanno provato fino alla fine, perchè l’annata della squadra di Italiano ci ha fatto vivere emozioni che non provavamo ormai da tempo.

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Applausi lo stesso. Ci siamo davvero divertiti, scrive La Nazione. LE BASI PER IL FUTURO. Bravi i ragazzi, bravo mister Italiano e brava la società. Per non parlare dei tifosi, sicuramente i più delusi, di quei 6mila che si sono messi in viaggio per Praga e quei 30mila che hanno voluto vivere la finale tutti insieme al Franchi.

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L’amarezza non ci deve far dimenticare i meriti di questa Fiorentina. Anzi, passato il momento, è necessario ripartire da quanto di buono è stato fatto durante l’annata. Innanzitutto il ritrovato entusiasmo della piazza. Poi, Vincenzo Italiano, il condottiero in grado di cambiare in corsa, di far rendere al meglio i propri giocatori e di mettere in campo una squadra capace di andare anche oltre i propri limiti.

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Non possiamo non sottolineare il gruppo dei giocatori, mai così unito. E, infine, la società e il presidente Commisso, che è rimasto al fianco dei suoi ragazzi nei momenti difficili e che si è dimostrato sempre coerente e coraggioso.

Insieme al rammarico restano anche le basi gettate negli ultimi due anni, su cui costruire il futuro della Fiorentina.


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