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Nazione: Adli maestro del centrocampo. Pronto a guidare la Fiorentina

Domani la sua sfida personale contro il club che lo ha portato in Italia salvo poi relegarlo a riserva. A Firenze vuole essere protagonista

Lo manda Maldini. Il resto potrebbe essere un esercizio dialettico per spiegare come Yacine Adli, pianista mancato, sia il direttore d’orchestra che manca alla Fiorentina. O meglio, che mancava fino ad ora alla squadra di Palladino.

E non per il gol segnato giovedì sera che ha sbloccato una partita complicatissima, ma per quella rara capacità di alzare la testa e andare in verticale. La Nazione. Come detto la musica è da sempre la sua altra passione, visto che ha frequentato il conservatorio, suonando prima il violino e poi, appunto il pianoforte.

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Tanto da essere ribattezzato Mozart quando era al Milan. Ora senza voler scomodare il mito Drazen Petrovic, il Mozart dei canestri, e il paragone sarebbe scomodo, quello che li accomuna, pur in discipline diverse, è la freddezza nello scegliere la soluzione migliore.

Il suo debole per gli scacchi si riconosce proprio in quel suo modo di essere riflessivo, ma anche coraggioso e rapido nelle scelte. Proprio come in occasione del gol: tiro violento di destro rimpallato e grande velocità nel recuperare il pallone, cambiare piede e di precisione (interno piede), piazzarla nell’unico angolino disponibile.

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Non per niente la poesia e la geometria sono nel suo dna calcistico. Alla Fiorentina basterebbe che giocasse anche la metà dei miti di riferimento: Zidane e Juninho Pernambucano. In questo momento Adli si è guadagnato un posto da titolare contro il Milan.

Nessuna voglia di rivalsa, ma solo conformare quello che Maldini (con Massara) aveva visto lungo. Per informazioni chiedere a De Ketelaere. Un altro scaricato dai rossoneri ma che sotto altri cieli si è ritrovato protagonista.

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Magari questa volta il cielo può essere viola.


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