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Mandragora il punto fermo di Italiano: con lui la Fiorentina ha svoltato

Il centrocampista arrivato l'estate scorsa ha impiegato qualche mese per prendersi il posto ma ora è imprescindibile

Molto riduttivo considerarlo un amuleto. Anche perché la funzionalità di Rolando Mandragora al gioco di Italiano è evidente. Se poi la contestualizziamo ai freddi numeri è ancora più lampante come Rolly sia diventato un punto fermo della mediana viola.

Anche l’aggiustamento in corso d’opera dell’atteggiamento tattico viola nasce proprio dalla necessità di collocare Mandragora accanto – o qualche metro più avanti – ad Amrabat. Per formare un centrocampo di fatica e idee. A supporto delle linea a tre subito dietro l’unica punta.

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Scrive La Nazione.

Una naturale evoluzione del 4-3-3 da cui tutto nasce e si sviluppa

Proprio la duttilità di Mandragora permette ai viola di allungarsi e ripiegare. Coprendo comunque le spalle non solo alle incursioni dei difensori di fascia, ma anche a sostegno proprio degli avanti. E allora, sotto con le cifre: nelle 33 volte che ha indossato la maglia da titolare (nelle tre competizioni), la Fiorentina ha collezionato 20 vittorie, 7 pareggi e 6 sconfitte.

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Di quest’ultime 4 in campionato e 2 in Conference League. Segno evidente che con lui in campo la squadra ha maggiore equilibrio. Ovviamente non parliamo di una squadra Mandragora-dipendente. Ma certamente la coppia con Amrabat è ben assortita.

Un po’ insomma come il Verona di Juric. Anche se sulla mediana c’erano anche gli esterni Lazovic e Faraoni, ma gli interni erano Amrabat e Veloso. Quest’ultimo molto simile proprio a Mandragora.

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