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L'antilope e l'avvoltoio: ecco Nzola e Christensen. La punta ha detto no all'Arabia, il danese è bravo con i piedi

Entrambi in gruppo da oggi, verranno testati nelle amichevoli del fine settimana. Nzola ritrova finalmente Italiano, il portiere al test Serie A

Dal centravanti al portiere, in casa Fiorentina è un gran viavai di calciatori. Salutato Cabral (martedì sera è sbarcato a Lisbona rischiando di scivolare dalle scalette dell’aereo), ieri è stata la giornata delle visite mediche di M'bala Nzola e Oliver Christensen.

Di prima mattina si è presentato l’attaccante angolano, sbarcato in città martedì intorno all’ora di cena. Sorriso inevitabilmente a trentadue denti, d’altra parte è riuscito a coronare il sogno di una carriera. Per dare il via alla sua terza esperienza alle dipendenze di Italiano (dopo Trapani e Spezia) ha rinunciato ad una bella manciata di milioni che sarebbero arrivati dall’Arabia Saudita.

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Nzola ha poi visitato il Viola Park, conoscendo i nuovi compagni e abbracciando di nuovo, finalmente, Italiano. Così scrive La Nazione. L'AVVOLTOIO E L'ANTILOPE. A ruota si è presentato Oliver Christensen, sbarcato a Pisa di prima mattina e poi in van verso Firenze.

Passaggio dal Viola Park dove ha subito stretto la mano a capitan Biraghi e compagni, poi anche lui si è sottoposto ai test di routine. L’Avvoltoio di Kerteminde si è lasciato sfuggire il primo «Forza Viola» della sua carriera a Firenze.

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Entrambi si alleneranno in gruppo da oggi, perché ieri la squadra si è allenata al mattino proprio mentre loro stavano svolgendo le visite mediche. Christensen comincerà a lavorare con il preparatore Savorani, con l’obiettivo di mettersi in fretta in competizione con Terracciano.

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Ruolo delicato quello del portiere, per una questione di lingua e di gestione della difesa. Difficilmente Italiano lo lancerà dall’inizio in gare ufficiali, ma potrebbe anche disputare una delle due amichevoli in programma venerdì e sabato per cominciare a prendere confidenza con quello che gli chiede il tecnico.

Sicuramente parte avvantaggiato dal fatto di essere bravo con i piedi. L’aver giocato in Bundesliga in questo senso lo ha aiutato molto. Una palestra tedesca che dai portieri esige una buona tecnica di base. Chiaro che poi serva parare, ma il palleggio basso della Fiorentina è importante saperlo fare bene, meglio di Dragowski e di Gollini, panchinati in men che non si dica da Terracciano.

Ma la convinzione viola è quella di aver alzato il livello della competizione. In porta come là davanti, dove adesso c’è da fare i conti con l’Antilope Nera che risponde al nome di Nzola.


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