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L'analisi tattica: linea a tre da rivedere. Ma se il ritmo è basso

Palladino rivoluziona la formazione, ma la Fiorentina fatica ancora: i cambi risollevano il gioco, ma una nuova disattenzione su calcio d'angolo vanifica gli sforzi

Palladino opera una vera rivoluzione nella formazione, cambiando quasi tutto, in linea con l'intensità delle partite ravvicinate. Pochi i punti fermi: Pongracic, che è squalificato per il campionato, e due giocatori considerati fondamentali al momento, Colpani e Mandragora, su cui non si può prescindere per mantenere la squadra compatta.

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La strategia di gioco parte da questi due perni, con la linea difensiva a tre che contribuisce alla costruzione del gioco insieme ai due centrali di centrocampo, che si accentrano per permettere agli esterni di spingersi in avanti e occupare le corsie nella metà campo avversaria.

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Tuttavia, i piani vengono scombinati quando, dopo soli 12 minuti, la Fiorentina si trova già a dover rincorrere. La mancanza di precisione nelle uscite dal basso compromette ulteriormente la situazione. Anche in questa partita, i cambi effettuati da Palladino si rivelano decisivi per trasformare l'andamento del match.

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La squadra riesce ad alzare il ritmo e a creare occasioni, ma tutto viene vanificato da un'altra disattenzione su calcio d'angolo, ripetendo un errore ormai abituale. Così scrive La Nazione.


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