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Lacrime viola, stavolta niente appelli. Così fa ancora più male

Il carattere della Fiorentina, il gol di Bonaventura, West Ham messo sotto. Ma alla fine festeggiano gli inglesi. Italiano parlerà con la società per il futuro

Così no, è un dolore atroce. Perdere all’ultimo secondo, dopo una gara che aveva mostrato tutto il carattere di una Fiorentina che aveva messo sotto il West Ham, che aveva risposto al rigore per tocco di mano di Biraghi, e realizzato in maniera impeccabile da Benrahma, con un destro meraviglioso di Bonaventura su assist di Gonzalez.

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La squadra di Italiano che spinge, che con Amrabat mette i brividi ad Areola. Ranieri autore di una grande prestazione in difesa, ìche però poi deve uscire proprio nei pressi del 90’ per lasciare il posto a Igor. E così Paquetà, quando le due formazioni pensano ormai ai supplementari, inventa un filtrante sul quale proprio Igor si perde l’inserimento di Bowen che batte Terracciano in uscita.

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Così scrive La Repubblica.

NIENTE APPELLI. La bolgia degli inglesi, l’invasione di campo, la festa di Moyes e dei suoi giocatori. La beffa sul volto dei viola, le lacrime che scendono amare. Dopo la finale di Coppa Italia persa con la doppietta in rimonta di Lautaro Martinez, stavolta fa ancora più male.

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Perché la seconda occasione per fare festa e tornare ad alzare un trofeo dopo 22 anni (e quello europeo dopo 62 anni) va in frantumi sul più bello. Masticano amaro i viola che non riescono a trovare il guizzo nei minuti di recupero, come era accaduto a Basilea, e si disperano.

Finisce con due finali e zero trofei, nella notte delle lacrime mentre Italiano esce dal campo e nei prossimi giorni parlerà con la società del futuro. Suo e della sua Fiorentina. I giocatori piangono ma stavolta è davvero finita, senza altri appelli ai quali affidarsi.


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