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La Viola non decolla. Primo tempo da Champions, ma solo un gol con dieci occasioni sprecate

La Fiorentina si butta via a Frosinone, dopo un gran primo tempo. Da Nzola a Sottil, la fiera degli sprechi. Decisivi i cambi di Di Francesco

La Fiorentina non è ancora pronta per prendere casa nei quartieri alti. Una squadra di vertice avrebbe preso il largo nel primo tempo clamorosamente dominato, invece la Viola concretizza soltanto con un colpo di testa del solito Nico Gonzalez e spreca una decina – conteggio per difetto – di chiarissime azioni da gol costruite nei primi 45’.

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Ancora a secco il “9”, stavolta Nzola, ed è un problema. Tenuto in vita nel primo tempo, il Frosinoneresiste alla tempesta, si conferma formazione di grande tigna, applicazione tattica e idee chiare, e nella ripresa raccoglie il pareggio dopo i cambi decisivi di Di Francesco.

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Così scrive La Gazzetta dello Sport. DA CHAMPIONS. Per quel che si vede nel primo tempo, la Fiorentina è una squadra da Champions. Parisi parte a destra con Biraghi a sinistra, Arthur comanda il ritmo, Duncan “brekka” in mediana.

Dopo nemmeno venti minuti la Viola è già arrivata tre volte davanti al portiere: Nzola che scippa Okoli sulla linea di fondo ma è stoppato da Turati, Sottil che si fa tutto il campo di corsa e poi imbocca il portiere avversario (da angolo per il Frosinone...), Parisi che liberato in area allarga il sinistro volante.

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Al conto va aggiunto un sinistro di Nico che sibila vicino all’incrocio dei pali. Quando al 19’ Duncan ispira con un cross morbidissimo la testa di Gonzalez (ottava rete aerea per la Viola), il vantaggio non è meritato. Di più.

[...] La Fiorentina accelera mostruosamente in mezzo al campo nel finale di tempo. Il pressing furioso, comandato da Martinez Quarta che strappa palloni in anticipo altissimo, avvicina alla porta, e giù altre occasioni: Duncan alto con il sinistro, mancino di Parisi messo in angolo da Turati, conclusione in corsa di Nzola a lato e poi deviato in angolo.

Dieci azioni da gol, uno solo realizzato. Troppo poco. CALO. Anche perché dopo l’intervallo non rientra Biraghi (distorsione alla caviglia, Kayode al suo posto), ma non rientra nemmeno la stessa Fiorentina. Il Frosinone è più attento tra le linee, gli spazi verso Turati si restringono.

Soprattutto, cala l’intensità del ritmo viola, i reparti non sono più così stretti e così anche la pressione è meno coordinata. E quando la Fiorentina perde le distanze, non ha la modalità-controllo. Di Francesco vede il varco e aumenta la qualità: il più tecnico Garritano per Brescianini, Caso a dar fastidio a Kayode.

E tempo quattro minuti arriva il pareggio. Bella azione ma pure inspiegabile squilibrio della difesa viola.


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