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La Fiorentina segna tanto, ma all'appello mancano ancora le punte

Sembra una banalità ma effettivamente il reparto offensivo dei viola è partito piuttosto bene in questa stagione

Attualmente il roster della Fiorentina comprende tre centravanti e sei attaccanti esterni (più il tuttofare offensivo Bonaventura). Serviranno innanzitutto per il primo obiettivo della stagione: la qualificazione ai gruppi di Conference League.

C’è da ribaltare lo 0-1 patito a Vienna giovedì scorso. Segnare al Rapid è un obbligo imprescindibile. Scrive La Gazzetta dello Sport. In questo senso, primo appuntamento europeo a parte, la Fiorentina non sembra avere grandi problemi.

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Dopo due giornate di campionato, la Viola ha il miglior bottino realizzativo della Serie A insieme al Milan: 6 gol segnati, 4 al Genoa e 2 al Lecce. La peculiarità, però, è che sul tabellino dei marcatori non sono ancora finiti i centravanti.

L’upgrade è stato significativo, almeno sulla carta, come del resto indica il trend degli ultimi anni con Italiano. Nella prima stagione a Piatek fu aggiunto a gennaio Cabral. Nella sessione successiva fuori il polacco e dentro Jovic.

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Ora, sebbene il serbo sia ancora in rosa, i due “nove” sono Mbala Nzola e Lucas Beltran. Un fedelissimo di Italiano, che conosce perfettamente le richieste del suo allenatore, e l’argentino rampante fresco campione con il River Plate.

La Fiorentina ha aumentato il potenziale offensivo. Ma va verificato in coppa. Se si resta all’ambito europeo, infatti, Cabral aveva uno score di ben 21 reti in Conference (13 con il Basilea, 8 con la Fiorentina), Jovic era stato protagonista in Europa League con l’Eintracht nel 2018-19 (10 gol).

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Nzola e Beltran, invece, non conoscono ancora lo scenario continentale.


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