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La Fiorentina può solo vincere: Palladino carica i suoi

Viola in campo questa sera in una partita da non sbagliare per accedere alla Conference League e proseguire la stagione europea

Con il sorriso che non è più quello del ritiro e via via è diventato un po’ meno largo e un po’ più tirato, dal Parma al Venezia passando per la gara d’andata contro la Puskas Akademia, in cui le difficoltà della sua squadra a fare le prestazioni richieste e a raccogliere i punti sperati si sono sommate alle incertezze di trattative portate fino all’ultimo giorno utile tra dubbi, partenze e arrivi che certo non hanno aiutato.

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Scrive il Corriere dello Sport-Stadio. Ma alla fine il sorriso tirato di Raffaele Palladino ieri in conferenza stampa è espressione di determinazione nella consapevolezza che stasera la Fiorentinadeve accantonare quello che è stato finora e pensare a una cosa soltanto: vincere.

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Per qualificarsi alla fase a gironi di Conference League e ritentare la scalata verso il trofeo per la terza volta consecutiva, perché altrimenti la stagione si metterebbe subito dal lato sbagliato delle aspettative e delle ambizioni.

Dopo tutto, «non sentiamo alcun tipo di pressione e il mercato non ci distrae» sono state parole pronunciate dallo stesso Palladino pochi minuti dopo Fiorentina-Venezia, non a caso ribadite alla vigilia dal dentro-fuori con gli ungheresi e allora aumenta la convinzione che lui e suoi calciatori sappiano cosa fare per trasformare la partita di oggi in un nuovo inizio.

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VOGLIAMO VINCERE

«Noi - ha dichiarato - siamo venuti qui per vincere la partita e passare il turno, sapendo però di trovare un avversario che proverà a crearci problemi in tutti i modi per centrare un risultato storico. Ma noi alla Conference League ci teniamo e voglio vedere un atteggiamento feroce e aggressivo da parte di chi scenderà in campo.

E tanta personalità». Preciso, puntuale, quasi “secco”. Com’è giusto che sia, perché un allenatore dev’essere d’esempio se poi chiede ai suoi qualità e cose specifiche. Ma su un’altra cosa il tecnico ex Monza è sicuro, ripensando ai risultati e alle difficoltà fin qui incontrate in campionato e in Europa: e non sono tre partite e tre risultati che non sono andati come sperato a fargli cambiare idea.

Anzi. «Ovvio che è già la mia Fiorentina e lo è dal primo giorno in cui ho messo piede al Viola Park. Ma qui c’è una ricostruzione in corso e ci vuole un po’ di tempo. Stiamo crescendo insieme giorno dopo giorno, e a me interessa che la squadra aggiunga un tassello dopo l’altro sul percorso di crescita.

Mi conforta la partecipazione al lavoro e la disponibilità di tutti. Ripeto ci vuole un po’ di tempo per trovare automatismi e meccanismi, passando anche da critiche e difficoltà, perché è in questi momenti che si cresce insieme».


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