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La Fiorentina non sa vincere: contro il Venezia un altro pareggio

Tre partite, tre pareggi e quindi zero vittorie per la formazione di Palladino alle prese con un inizio di stagione complicato

Un clima surreale e un pareggio che inchioda la Fiorentina alla realtà. Il terzo pari di fila, compreso quello nell’andata dei playoff di Conference League, su altrettante uscite ufficiali da parte della squadra di Palladino.

Poche emozioni, poche azioni degne di nota, alcune conclusioni frutto più dell’estro del singolo che di una manovra ragionata, organica, brillante. Scrive la Repubblica. Il tutto mentre a qualche chilometro più a nord l’ormai ex numero dieci Nico Gonzalez si sottoponeva alle visite mediche, alla firma sul contratto e alle strette di mano con la dirigenza e il suo nuovo allenatore.

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Un altro giocatore viola passato alla Juventus, nella domenica in cui la Fiorentina scendeva in campo cercando di non pensare al calciomercato, almeno per un giorno, e con l’obiettivo di fare un passo in avanti sotto il profilo del gioco e della fiducia.

«La vostra ambizione è vendere la nostra passione», lo striscione esposto dai tifosi della Fiesole in Curva. Il riferimento a quelle parole della dirigenza viola a inizio estate, tra promesse e speranze dopo aver chiuso il triennio con Vincenzo Italiano a pochi giorni dalla sconfitta nella finale di Atene.

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I tifosi che avevano espresso la loro posizione, richiamando la proprietà con una nota ufficiale, e la dirigenza che era intervenuta in una conferenza stampa. Lungo applauso da parte di tutto lo stadio (quasi 19 mila i presenti al Franchi) quando vengono esposti gli striscioni che mettono nel mirino, ovviamente, anche la rivalità con la Juventus.

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«Chi non salta bianconero è» , cantano i tifosi. E poi i cori contro Nico Gonzalez. Ma la società non viene risparmiata: «Rispettate la nostra maglia» e «Bisogna spendere per vincere» i richiami della Curva. Palladino che più volte si sbraccia, cerca di spronare i suoi ad aumentare il ritmo del palleggio, delle giocate.

I suoi messaggi sono chiari, ha ripetuto più volte che si attende acquisti mirati in ogni reparto. La squadra, almeno quella vista ieri sera, pare molto indietro nel percorso della ricerca dell’identità. Mancano ancora alcuni giocatori e non è facile lavorare col calciomercato ancora aperto.

In campo i suoi faticano, a volte non si trovano, altre sembrano alla ricerca di misure, equilibri, geometrie. Così a fine partita arrivano sonori fischi da parte del Franchi e nessuno pare escluso.


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