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La Fiorentina non poteva più aspettare: segnale al campionato, la classifica torna interessante

I viola tornano in piena zona Europa, con vista Champions. Sosta serena, aspettando lo scontro diretto con il Milan...

La Fiorentina non poteva aspettare ancora. Tre sconfitte di fila, zero gol segnati, questo derby antico doveva restituire un senso al suo campionato e così è andata. Battuto il Bologna che ha interrotto la serie di 11 risultati positivi (10 in campionato più la vittoria in Coppa Italia), con 3 punti i viola hanno fatto un salto quadruplo, hanno agganciato l’Atalanta a quota 20, staccato di due lunghezze la Roma bloccata sul pari nell’altro derby della giornata, ridotto a un solo punto la distanza dallazona-Champions del Napoli e a tre dal terzo posto del Milan.

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Alla ripresa del campionato si giocherà Milan-Fiorentina, scrive Il Corriere dello Sport - Stadio. UN TEMPO DI BOLOGNA. Per il suo primo tempo, il Bologna può legittimamente pensare di aver perso un’occasione. Incassato dopo 17 minuti lo splendido gol di Bonaventura alla fine della più bella azione della gara dei viola, ha giocato mezz’ora di buon calcio illuminato dagli spunti di Zirkzee.

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Ecco la vera differenza di quella parte di gara: Thiago Motta poteva contare su un centravanti forte, tecnico, in piena fiducia, Italiano no. Anche per l’infortunio di Beltran, ha confermato Nzola (unico cenno di vita calcistica l’assist per Bonaventura) per toglierlo all’intervallo spostando al centro dell’attacco Kouame, molto più spesso utilizzato da esterno.

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Zirkzee ha pareggiato su rigore dopo un triplo errore di Parisi, poi i rossoblù hanno avuto le occasioni migliori con Orsolini e due volte con Saelemaekers, puntuale ma troppo impreciso davanti a Terracciano (il belga ex Milan ha anche rischiato il rosso).

Il Bologna ha segnato anche il 2-1 con Orsolini, ma il var lo ha pizzicato in fuorigioco. LE MOSSE DI ITALIANO. È stata una di quelle partite che possono andare indistintamente da una parte o dall’altra. Equilibrio in mezzo al campo, dove però il dinamismo di Duncan e la qualità di Bonaventura davano un aiuto alla manovra della Fiorentina.

A inizio ripresa Italiano ha cambiato per la prima volta la difesa facendo entrare Ranieri al fianco di Milenkovic, con Martinez Quarta inizialmente a destra. Ma la mossa decisiva è stata quella di togliere Nzola e far entrare Ikoné che dopo 2’ si è procurato il rigore.

Anzi, meglio: il rigore è nato da un’ingenuità di Kristiansen che ha tirato giù con la maglietta il francese. Gonzalez, glaciale, ha messo la palla nell’angolino. Il Bologna non è riuscito a riprendere la partita come aveva fatto nel primo tempo, non ha più trovato il filo del suo gioco e solo i guizzi di Zirkzee hanno portato la squadra ai margini dell’area viola.


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