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La Fiorentina delude: zero tiri in porta ad Empoli. Gud fermato da Grassi, ci prova solo Dodo

Dopo la vittoria in rimonta contro la Lazio niente svolta: arriva un altro pareggio al Castellani. I viola tornano indietro

La Fiorentina torna indietro. Riparte dal via. Come nei giochi di società. E come in quell’indimenticabile brano cult degli Immagination, “Just an illusion”. La vittoria al Franchi in rimonta contro la Lazio è stata solo un’illusione.

L'auspicabile svolta che non c’è stata, il derby al Castellani resta stregato. La Viola non lo vince dal 2016. Ma più che le statistiche preoccupa la squadra che non riesce a venire a capo dell'Empoli, dieci punti in sei giornate.

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Imbattuto. E con quattro big affrontate: Roma, Juve, Bologna, Fiorentina. Giù il cappello per l’Empoli che prima cosa occupa alla perfezione gli spazi, pressa alto, azzecca le mosse tattiche, non subisce più: solo due reti al passivo.

Seconda miglior difesa del campionato dietro la Juve. Così scrive La Gazzetta dello Sport. ATTACCO IN PANNE. Palladino, dopo il successo energizzante contro la Lazio, ha confermato il 4-2-3-1 e ha caricato con l’artiglieria pesante.

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Quattro attaccanti per scardinare il trio dell’Empoli: Colpani, Kouamé, Kean e il lancio definitivo di Gudmundsson dopo la doppietta di rigore al Franchi. Ma D’Aversa ha risposto “sacrificando” la regia di Grassi e mettendo il suo capitano a uomo sull’islandese che non ha avuto respiro.

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Sugli esterni Kouamé ha lottato, Colpani nemmeno confermando il difficile inserimento nella Viola. Il ventenne georgiano Goglichidze e il re dei recuperi Viti hanno avuto la meglio. Mentre Ismajli ha ingaggiato un duello vecchia maniera, tutto fisico e corpo a corpo con Kean che si è battuto alla grande, ma due volte ha calciato, come ha potuto, fuori.

Lo score finale dice che la Fiorentina non ha prodotto un solo tiro nello specchio. E questo altro dato preoccupa e ha generato il secondo 0-0 dopo quello col Venezia e il quarto pareggio in campionato. Solo Dodo ha provato in tutti i modi a scuotere la squadra, correndo come un forsennato, mettendo palloni su palloni, ma il gioco in verticale non si è visto, la confusione ha regnato.

Nessuna idea che abbia portato a qualcosa di concreto.


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