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La corsa al rinvio, troppo tardi per convincere la Lega Calcio. Silenzio dalla Fiorentina

Fiorentina-Juve si è giocata, dopo le proteste dei tifosi e la levata di scudi della politica. La Fiorentina è rimasta in silenzio

Il cuore della curva lasciato vuoto e la tribuna con solo i dirigenti dei club. Il colpo d’occhio allo stadio è stato potente, quasi quanto l’ondata di polemiche che ha anticipato quella che resta la partita più attesa dell’anno.

Dopo la richiesta della curva Fiesole («Non si giochi») e dell’annuncio, sempre degli ultras, di disertare lo stadio per star vicino a chi ha bisogno, il partito del no a Fiorentina-Juventus è diventato extralarge nel giro di poche ore.

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Troppo tardi in ogni caso per convincere la Lega Serie A, decisa a difendere il boccone prelibato di giornata (Fiorentina-Juve in serale attira milioni di spettatori) e un calendario intasato (la prima data disponibile per il recupero sarebbe stata il 7 febbraio).

Così scrive il Corriere Fiorentino. SILENZIO. La politica, da Renzi al Pd, fino alla Lega, da ieri mattina si è schierata verso il rinvio. Silenzio invece dalla Fiorentina, eccezion fatta che per un tweet in cui Commisso e il club «si stringono commossi intorno alle vittime e a chi sta combattendo contro i danni del maltempo»,messaggio per altro arrivato dopo che il club era stato criticato dai suoi stessi tifosi («Vergogna», «Giocare è un insulto», «Non ha senso», si leggeva sotto i post viola) per non essersi esposto sulla questione rinvio.

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I viola, a fine partita, hanno comunque spiegato che il silenzio era un «segno di rispetto per gli abitanti della Toscana». Finita qui? Macché. Renzi ha annunciato un’interrogazione parlamentare. Lo strascico di polemiche tra calcio e fango, non s’ha da fermare.


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