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Kean vuole esserci contro la Roma: la sua determinazione può fare la differenza

L'attaccante curato e seguito dallo staff medico viola spera e vuole scendere in campo contro la Roma domani al Franchi

Per fortuna che, nonostante qualche brivido di troppo, la Fiorentina a San Gallo non ha avuto bisogno di lui. Dei suoi gol, ma soprattutto della sua presenza in campo apparsa fondamentale in questa prima parte di stagione. Scrive il Corriere Fiorentino.

Moise Kean è rimasto ai box per curare l’infortunio subito nella gara di Lecce e per una volta invece di essere lui a trascinare i compagni si è goduto dall’esterno la seconda vittoria in Conference League che vale la testa della classifica nella terza coppa europea.

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Ma i quatto gol segnati ai modesti svizzeri non devono trarre in inganno, la presenza in campo del possente attaccante resta imprescindibile nella Fiorentina di Palladino.

Raffaele Palladino quindi non ne farebbe mai a meno e per questo lo staff farà di tutto per metterglielo a disposizione

Con un grandissimo alleato: Kean stesso. Lo si è visto a Lecce, quando nonostante il fortissimo dolore ha fatto di tutto e di più per restare in campo fino all’intervallo e lo si è capito una volta di più ieri, alla ripresa degli allenamenti.

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Moise infatti non ha potuto ancora lavorare al 100% ma ogni ora che passa aumentano le possibilità che domani contro la Roma possa essere in campo dall’inizio. Certo, il dubbio resta e probabilmente resisterà fino all’ultimo, ma rispetto alla preoccupazione dei giorni scorsi ieri al Viola Park si respirava un discreto ottimismo.

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A far la differenza come detto, oltre al lavoro di medici e fisioterapisti, potrebbe essere la testa di Kean. Uno che è arrivato a Firenze con una convinzione e una consapevolezza mai viste nelle sue altre esperienze. Del resto è lui il primo ad aver capito fin da subito come questa, sul piano personale, sia la stagione della verità.

O dentro (al calcio di grande livello) o fuori. E così, fin dal primo giorno si è messo a spingere come un matto diventando, Palladino dixit, «un esempio per tutti». Adesso, con la stessa determinazione, Moise si è messo in testa due obiettivi: recuperare il prima possibile, e ritrovare quella rete che in campionato manca dalla trasferta di Bergamo e, nel dettaglio, da 373 minuti.

Tanti, forse troppi, per uno come lui. Perché va bene il lavoro per la squadra ma alla fine, un centravanti, vive e vivrà sempre per segnare.


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