Kean: Fiorentina è soltanto l’inizio. Prima tripletta in carriera per il trascinatore della Viola

"La squadra merita molto più di quanto raggiunto I tre gol? Sono le grandi gioie che ti dà il calcio. Spero di fare bene anche in Nazionale", ha detto Kean

Nel gennaio 2018, un giovane Moise Kean, ancora minorenne, segnava la sua prima doppietta in Serie A contro la Fiorentina indossando la maglia del Verona. Oggi, sei anni dopo, Kean torna a brillare proprio contro il Verona, firmando la sua prima tripletta in carriera da professionista.

Questo successo segna la rinascita di un giocatore che, scaricato dalla Juventus la scorsa estate, ha trovato nuova linfa in maglia viola. Quell’istinto “grezzo” per il gol è rimasto lo stesso, ma oggi si combina con una crescita tecnica e una nuova maturità.

Palladino ha puntato su di lui e, dopo pochi mesi, la scommessa sembra già vinta: Kean è l’attaccante ideale per una Fiorentina che gioca in verticale e aggredisce ogni spazio. Dopo la partita, Kean ha espresso soddisfazione: "Non abbiamo ancora mostrato tutto il nostro valore, meritiamo di più.

Stiamo lavorando ogni giorno e i risultati iniziano a vedersi". Il prossimo obiettivo è la Nazionale, dove affronterà Retegui in un duello che potrebbe definire l’attacco azzurro: "La concorrenza fa bene. Gli attaccanti italiani ci sono, e ora voglio godermi questa vittoria".

La sua prestazione contro il Verona, come scrive il Corriere dello Sport-Stadio, è stata un saggio delle sue qualità: un gol in apertura su assist di Beltran, un secondo con un’acrobazia e infine una rete in solitaria dopo un rilancio di De Gea.

Con il suo fisico travolgente, Kean ha sfiancato la difesa dell’Hellas, imponendosi su Magnani e Coppola e sfiorando anche un altro gol, poi compensato dal punto esclamativo in pieno recupero. La sua energia e potenza, insieme alla capacità di inserirsi, hanno lasciato un segno indelebile.

Kean ha celebrato ogni gol con la griddy dance, ma ha mostrato anche una sensibilità matura: dopo l’ultima rete, ha dedicato l’esultanza a Ikoné, imitando il gesto dei “brividi” per esprimere la sua vicinanza al compagno, colpito da un lutto.