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Jovic, tra Real Madrid e decreto crescita: difficile che parta. Ma il Galatasaray...

Tra percentuale sulla futura rivendita e le agevolazioni fiscali, grossi perdite se il serbo lasciasse Firenze in estate

Prima di procedere a ogni altro innesto in attacco, la Fiorentina ha premura di capire come Italiano intenderà ridisegnare il suo reparto offensivo. A dispetto delle parole di elogio arrivate nei giorni scorsi da Commisso, è chiaro che qualcosa - in termini di gol - è mancato nell’ultima stagione, visto che l’unica voce che i viola hanno peggiorato in Serie A rispetto al 2021/22 è stato proprio i dato legato alle reti fatte (53 contro le 59 di un anno fa).

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E il primo punto di domanda riguarda la gestione di Jovic, sotto contratto fino al giugno 2024. Così scrive Il Corriere dello Sport - Stadio. DUE PROBLEMI. Il nodo che riguarda il serbo è però doppio: da un lato, in caso di addio prima della scadenza dell’accordo, i viola sarebbero tenuti a riconoscere il 50% della rivendita al Real Madrid ma soprattutto dovrebbero rinunciare agli sgravi fiscali che - in virtù del decreto crescita - hanno fin qui riguardato la tassazione sullo stipendio lordo della punta, che dal 1° gennaio scorso è passata dal 45 al 25%:in caso di permanenza in Italia inferiore ai due anni, tale detrazione decadrebbe con conseguente ritorno alla tassazione più alta.

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Anche sui redditi pregressi. Un duplice handicap, dunque, per i viola che tuttavia a gennaio avevano già ricevuto sul conto del numero 7 una generosa proposta del Galatasaray.


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