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Italiano resta alla Fiorentina se Commisso rilancia. Il tecnico vuole crescere

Una squadra più forte con obiettivi più ambiziosi: con queste premesse il tecnico sarebbe pronto a restare. Palla dunque alla proprietà

La prossima partita, quella che deciderà cosa ne sarà del rapporto tra Italiano e la Fiorentina, si gioca tutta qua. Sulla voglia, o meno, di rilanciare le ambizione. Con una premessa: l’allenatore, da questo punto di vista, non ha dubbi.

Vuole crescere (e le sue dichiarazioni in tal senso non potevano essere più chiare). Scrive il Corriere Fiorentino. Anche perché ormai ha imparato a conoscere i fiorentini e sa bene che i tifosi non accetterebbero passi indietro.

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Al contrario. Visto che l’appetito viene mangiando, è normale che la gente adesso speri in una squadra sempre più competitiva. Ecco perché la priorità di Italiano (che a oggi non ha avuto contatti diretti con nessun altro club) in questo momento è una soltanto: ascoltare quello che gli dirà la società.

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In un confronto che, dato che Commisso il 12 tornerà negli Usa, non potrà che andare in scena nei prossimi giorni.

Il mister vuol capire, prima di tutto, se i dirigenti sono soddisfatti del suo lavoro. E se al di là del contratto la fiducia è intatta

A proposito, l’opzione per il 2025 non è a favore di nessuna delle parti. Ma scatterà in automatico il prossimo anno al raggiungimento di determinati obiettivi. E poi ovviamente (e torniamo alle parole dell’altra sera) Italiano vuole sapere se c’è la consapevolezza che questo gruppo ha fatto il massimo (e forse di più).

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E, quindi, se c’è la voglia di investire per portare a Firenze giocatori capaci di alzare il livello. Non campioni da chissà quanti milioni, ma gente forte e affamata. Se il piano sarà questo, il tecnico sarà ben felice di restare.

Altrimenti, ogni scenario diventerebbe possibile. Addio compreso. Del resto è vero che c’è un contratto. Ma la storia insegna che per ottenere i risultati servono idee forti e condivise. E se i piani della società fossero diversi?

Se per esempio (soprattutto se la Uefa non dovesse prendere provvedimenti nei confronti della Juve e i viola si ritrovassero fuori dall’Europa) si pensasse a un mercato «al risparmio», alla conferma in blocco di questo gruppo e magari alla promozione e all’acquisto di qualche giovane?

Allora forse sarebbe meglio lasciar perdere i fogli di carta. E dividere le proprie strade.


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