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Italiano, niente trionfo nella città di Zeman. Dai gol fatti al possesso, tanti primati. Ma senza trofeo

Da Enschede a Praga, trascinato dai tifosi viola. Il tecnico della Fiorentina ha stupito con il suo gioco, ma non è stato vincente

Peccato davvero per il finale. Sarebbe stato proprio bello per Italiano vincere un trofeo nella città di Zeman. E di Kafka. Perché di Zdenek Italiano si sente un po’ uno dei successori, il ceco è stato un suo maestro e idolo.

Assieme al Klopp del “gegenpressing”, il “contropressing”. Assieme a maestro Bielsa e a Guardiola. Davanti a oltre 6 mila sfegatati tifosi viola che non l’hanno lasciato mai solo. Come in tutto questo viaggio in Conference. In totale 17 appuntamenti, di cui 9 in trasferta.

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Ebbene, i fan della Fiorentina c’erano nel preliminare di Enschede col Twente e c’erano da Edimburgo fino alla lontanissima Sivas turca. C’erano tanti ieri, scrive La Gazzetta dello Sport. PERCORSO. Italiano ha portato a casa 12 vittorie, e 4 ko.

Non ha fatto fuori solo il potente West Ham che non ha mai perso in Conference, 14 successi in 15 gare. Un team da 450 milioni di valore della rosa, rispetto ai 235 della Viola. Eppure Italiano ha scialato gioco all’europea, re dei gol fatti, 37,dei tiri totali e tentati, delle palle recuperate, 2° per possesso palla.

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Una squadra alla Italiano, non italiana. Peccato perché Praga è la città pure di Franz Kafka. Non un terzino dello Slavia o del Dukla, ma un grandissimo che scriveva di Metamorfosi, per esempio. Come quella di Italiano in soli 5 anni: da tecnico debuttante e sconosciuto al più desiderato d’Italia.

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