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Incognita Kean: Palladino spera ma deciderà in extremis

Unico grande dubbio alla vigilia della Roma riguarda l'attaccante uscito malconcio dalla trasferta di Lecce

La grande incognita in vista della partita di domenica tra Fiorentina e Roma si chiama Moise Kean. L'attaccante viola nel corso della gara di campionato contro il Lecce ha riportato un trauma distorsivo alla caviglia sinistra, che comunque non gli ha impedito di finire nella lista dei convocati per la trasferta di ieri l'altro a San Gallo, sebbene abbia fatto panchina.

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Scrive il Corriere dello Sport-Stadio. L'ex Juventus sta lavorando sodo nel tentativo di raggiungere una condizione fisica accettabile in tempi brevi, ma non sarà una passeggiata. Almeno stando a quanto fatto trapelare da Raffaele Palladino.

LA SITUAZIONE

Al tecnico viola giovedì sera è stato chiesto un punto sulla condizione atletica di Kean, e la sua risposta non è sembrata granché incoraggiante: «Abbiamo un grande staff medico, mi auguro ce la faccia ma non è facile perché il ragazzo ha preso una bella botta a Lecce».

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Questo non vuol dire che attaccante e allenatore non faranno il possibile per provare a sorprendere tutti: «Ci proviamo - le parole dell'ex Monza - ma in caso non ci riesca abbiamo delle valide alternative che qui in Svizzera hanno fatto bene.

Sono tranquillo». Di sicuro sarà un'estenuante quanto doverosa corsa contro il tempo.

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MENTALITÀ

L'entusiasmo gioca a favore di Kean. Il centravanti ha ritrovato fiducia e soprattutto centralità, elementi che negli ultimi anni erano venuti meno condizionandone il rendimento. Il giocatore ce la metterà tutta per essere al centro dell'attacco in occasione di un match di cartello come quello di domani sera.

Lo stesso Palladino, nonostante le dichiarazioni che in verità odorano di pretattica, deciderà solo e unicamente a ridosso della partita se gettare la spugna o meno. Fintanto che il tempo non darà loro torto, insomma, ci proveranno.

Ricordiamo che il classe 2000 in Salento ha accusato il problema fisico al trentesimo, uscendo solo a fine primo tempo (ergo, la resistenza non gli manca).


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