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In Serie A è tornato il centravanti, ma Nzola e Beltran sono stranamente ancora a secco

In Serie A si assiste a un ritorno dei gol del numero 9, ma le punte della Fiorentina stranamente fanno ancora fatica

Si sono svegliati, e le difese tornano a tremare. I segnali del primo mese di campionato sono eloquenti, scrive la Gazzetta dello Sport: è tornato il centravanti. Il centravanti classico sembrava un ruolo in via di estinzione, in realtà si trattava solo di un salto evolutivo che aveva bisogno di un po’ di tempo per essere assimilato.

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Gli attaccanti moderni dovevano pensare non solo a segnare, ma anche imparare a diventare più “associativi”, a giocare con la squadra. E così spesso si dimenticavano del loro compito principale, del bisogno primario. Ma ora che l’evoluzione è quasi compiuta, eccoli qua, i 9 che giocano con e per la squadra e che segnano.

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Due i fattori ulteriori, oltre all’evoluzione del ruolo. Il primo: la Serie A si è proiettata in avanti. Difficile vedere squadre speculative: «andiamo a prenderli» è un mantra che si è diffuso. L’invasione della metà campo avversaria con tanti elementi distoglie l’attenzione dal centravanti, che ha più aiuto intorno.

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Il secondo: sono arrivati elementi di qualità (Thuram, Retegui, il ritorno di Lukaku e Scamacca) e altri sono maturati (Pinamonti, Zirkzee, anche Lautaro elevatosi a ranghi mondiali). Più difficile individuare un motivo più tecnico-tattico, vista l’eterogeneità delle squadre cui appartengono.

Per dire: la Fiorentina crea moltissimo ma i suoi centravanti, Nzola e Beltran, sono stranamente ancora a secco.


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