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Il progetto Franchi resta al palo, Venezia avanza. "Pari trattamento o è discriminazione"

Bosco dello Sport finanziato, nulla sul Franchi: la rabbia del Comune di Firenze e la partita politica per arrivare all’obiettivo

Venezia sì, Firenze no. Almeno per ora, scrive il Corriere Fiorentino. Mentre il sindaco Nardella si è visto bocciare il progetto Franchi e definanziare i 55 milioni del Pnrr, il suo collega Brugnaro, anche lui bocciato ad aprile dall’Ue, ora esulta: il Ministro dell’Interno, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze e il Ministro per gli Affari europei, ha assegnato 93,5 milioni al «Bosco dello sport», progetto che prevede, complessivamente, la realizzazione di stadio, arena, completamento della nuova viabilità, opere di urbanizzazione interna, a verde e di paesaggio, area educational.

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Una vera e propria beffa per Palazzo Vecchio: «Siamo felici per la città di Venezia — tuona l’assessore allo sport Cosimo Guccione — con la quale abbiamo condiviso passo passo tutte le problematiche e le riunioni fatte sui nostri due progetti.

Il governo ha trovato una soluzione per Venezia, dimostrando che è possibile finanziare questo tipo di interventi. A questo punto ci aspettiamo pari trattamento per Firenze, altrimenti saremmo di fronte a una gravissima e inaudita discriminazione politica».

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Se Guccione attacca, Nardella per il momento ha scelto il silenzio. Dopo aver tentato la via diplomatica e aver scelto il pugno duro tramite il ricorso al Tar contro lo Stato, il sindaco spera ancora che da Roma arrivi l’assegno tanto atteso.

E questo senza aspettare la sentenza dei giudici del Tribunale Amministrativo del Lazio o l’eventuale vittoria della candidatura italiana per Euro2032, manifestazione che ovviamente avrebbe in Firenze una delle sue sedi e che farebbe arrivare una pioggia di banconote (la partita complessiva per la Federcalcio è di 1,5 miliardi) per riqualificare i vetusti stadi italiani.

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Non a caso, nonostante il silenzio nardelliano, in merito allo stadio e al caso Venezia, il Comune ha fatto sapere che l’interlocuzione tra Palazzo Vecchio e governo c’è sempre stata, così come la disponibilità a trovare soluzioni simili o analoghe rispetto a quella trovata per Venezia.

In Laguna infatti, Brugnaro e il governo sono riusciti a scambiare i progetti da finanziare, in modo da far tornare i conti: il bosco veneziano, inizialmente finanziato dal Comune, sarà adesso pagato dai soldi statali, mentre lo stadio bocciato dall’Ue sarà finanziato dal Comune stesso. Un’idea che Nardella potrebbe far sua: non volete finanziare il Franchi?

Allora trovate i soldi per altri progetti in campo (per esempio le scuole) in modo da liberare le finanze comunali per lo stadio. Una partita tutta politica e molto complessa da giocare, dalla quale passa il futuro dello stadio e, inevitabilmente, la campagna elettorale per le prossime elezioni comunali del 2024.


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